“Piattaforme preferiscono tenerci in strada a fortissimo rischio della nostra la sicurezza”, ma ieri sera “molti di noi hanno deciso di non lavorare, vista anche l’impraticabilità delle piste ciclabili e la certezza del ghiaccio su strada”.
Ieri “a Bologna in modo inatteso è arrivata la prima neve. Nessuna risposta da parte delle grandi multinazionali delle consegne a domicilio, infatti solo Sgnam/My Menu ha interrotto il servizio. Ancora una volta Deliveroo, Glovo, Just Eat, Domino’s e le altre piattaforme preferiscono tenere in strada i riders mettendone a fortissimo rischio la sicurezza”. Lo ha denunciato in rete Riders Union Bologna.
Proseguono i ciclofattorini: “D’altronde cosa importa? Come abbiamo scritto nelle scorse settimane i profitti, anche se ridotti all’osso, hanno la priorità sulla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che questa sera (ieri sera, ndr) continueranno a portare un pasto caldo nelle vostre case. Molti di noi hanno deciso di non lavorare vista anche l’impraticabilità delle piste ciclabili e la certezza del ghiaccio su strada. Sappiamo bene cosa comporta inforcare le nostre biciclette pedelando in queste condizioni e non siamo disposti a mettere a repentaglio la nostra incolumità, per il seppur minimo guadagno di aziende prive di scrupoli responsabili degli incidenti che si sono succeduti in più di due anni causando troppi feriti e morti sul lavoro. Dall’inizio dell’anno, arrivando alla fine di ottobre, i dati dell’Osservatorio Asaps sugli ‘Incidenti Rider Food Delivery’ ci dicono che sono 4 i riders deceduti, 6 in prognosi riservata e altri 15 feriti gravi. Sono numeri che nascondono dietro delle persone che avrebbero dovuto essere tutelate, mentre gli incidenti sono in aumento rispetto al 2018″.
“Noi lo ripetiamo – si legge in conclusione – da due anni e continueremo a ripeterlo fino a quando il buonsenso non avrà la meglio sull’interesse cieco delle imprese del food delivery: la nostra vita non vale la consegna di una pizza o di un panino. I vostri profitti sono una vergognosa speculazione sulla nostra vita, noi diciamo basta!”.