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Riders, si riparte: “Prendiamoci tutele e diritti”

Dopo la Carta dei diritti situazione “sostanzialmente immutata e in parte addirittura peggiore”, scrive Riders Union richiamando anche le responsabilità del Comune. Sgb sulla Fiera: “Ora stabilizzazioni e dignità per i lavoratori in appalto”.

03 Novembre 2018 - 14:40

Dopo la sottoscrizione della Carta dei diritti del lavoro digitale, lo scenario lavorativo per i ciclofattorini “si configura come sostanzialmente immutato e in parte addirittura peggiore”. E’ la denuncia di Riders Union: “A cinque mesi dalla firma della Carta dei diritti del lavoro digitale, questo lunedì saremo presenti a Palazzo d’Accursio ad un incontro con l’amministrazione comunale, per fare il punto sulle ricadute che questo storico documento ha avuto sul lavoro dei riders bolognesi. Come Riders Union, ci sarebbe piaciuto riportare la realizzazione di almeno una parte delle migliorie che ci avevano spinti, fiduciosi, a sottoscrivere la Carta. Lo scenario attuale, invece, si configura come sostanzialmente immutato e in parte addirittura peggiore rispetto a quello da cui eravamo partiti. Non solo la quasi totalità delle piattaforme si è mostrata riluttante a sottoscrivere gli impegni contenuti nell’accordo, ma allo stesso tempo l’unica che si era pubblicamente impegnata in questo senso, ha mostrato a più riprese di non rispettare diversi tra i suoi punti più importanti. Il risultato è che oggi poco o nulla è cambiato nella condizione di incertezza e precarietà che caratterizzava la figura del rider e che denunciavamo alla firma di quel documento. Le nostre tutele rimangono poco chiare o inesistenti, nella falsa narrazione che ancora ci dipinge come lavoratori autonomi minimamente vincolati alle aziende per cui prestiamo servizio. I nostri turni continuano ad essere sfiancanti e molte volte anche pericolosi. La politica di guadagno di diverse piattaforme costringe i fattorini ad arrivare fino a zone estremamente periferiche della città, raggiungibili solo attraverso strade ad alta percorrenza, spesso con fenomeni atmosferici avversi, dove ad essere a rischio è la nostra stessa incolumità. La continua corsa al ribasso per le retribuzioni, inoltre, ha portato alla quasi scomparsa del fisso orario da tutti i contratti. Sempre più vengono imposti pagamenti a consegna, misti e ‘dinamici’ che altro non sono che espedienti creativi per riportare in auge la formula del cottimo, sinonimo stesso di instabilità e precarietà e legato ad un passato che stride sonoramente con l’immagine smart e innovativa che le piattaforme orgogliosamente propongono di loro stesse”.

Scrive ancora Riders Union: “Saranno queste ed altre situazioni di disagio, di rischio e di instabilità nel nostro lavoro ad essere portate all’attenzione del Comune di Bologna nella giornata di lunedì 5. La forza delle nostre rivendicazioni, che ci aveva condotti alla promettente esperienza della Carta dei diritti, non può venire meno di fronte al palese inadempimento delle migliorie per le quali la stessa era stata pensata. In quanto documento dal valore legale oltre che simbolico, la riprenderemo con forza in mano e agli occhi dell’amministrazione comunale, a cui è dato vigilare sul suo rispetto, torneremo a chiedere tutte le garanzie per un lavoro dignitoso che ancora ci vengono negate: salario orario giusto, condizioni di sicurezza adeguate, assicurazione inail sugli infortuni, monte ore garantito, tra i numerosi punti, contenuti nella Carta, che solo una volta ottenuti ci permetteranno di svolgere in piena serenità e mancanza di rischi il nostro mestiere. Tutto questo diremo lunedì all’incontro con il Comune, al termine del quale convochiamo una conferenza stampa, sotto Palazzo D’Accursio, in cui riporteremo pubblicamente l’esito della discussione. Usciamo dall’isolamento che ci indebolisce nella nostra condizione di comune precarietà e prendiamoci insieme le tutele e i diritti che ci spettano. Avanti riders, non per noi ma per tutt*!”.

L’Sgb, invece, interviene sulla situazione della Fiera: “Stop allo spin off? Ora stabilizzare i dipendenti, garantire sicurezza e dignità ai lavoratori anche in appalto, queste le nostre priorità! Mercoledì 31 ottobre 2018 si è svolta l’assemblea generale dei lavoratori di BolognaFiere Spa. L’assemblea ha preso atto delle dichiarazioni del direttore dell’azienda, Bruzzone che ha dichiarato alle organizzazioni sindacali e al Consiglio d’azienda, che lo spin off e il gemellaggio con la fiera di Milano, sarebbe ormai archiviati, in quanto due dei soci pubblici, Regione Emilia Romagna e la Camera del commercio, sarebbero perplessi. Quindi l’archiviazione, a detta di Bruzzone, non corrisponde ad una decisione del Consiglio d’amministrazione, ma esclusivamente all’ impossibilità di procedere con il progetto. Ora viene da pensare: quanto durerà questo stop? Il tempo delle elezioni regionali nella prossima primavera ? Probabilmente sì. Come Sgb siamo comunque conviti che questo stop sia da attribuire esclusivamente alla lotta dei lavoratori che si sono opposti con determinazione, sollevando, con i sindacati, un problema di fondo, i soldi pubblici non possono essere investiti allo scopo di fare profitti privati, ma devono andare verso la direzione dell’incentivare le risorse del territorio e produrre lavoro dignitoso. Ecco da qui ora bisogna partire, la dignità del lavoro. Come si lavora attualmente in BolognaFiere? Un altissima percentuale sono a tempo determinato da molti anni, anche da 12, tanti lavoratori in appalto, i tempi indeterminati, che hanno portato avanti dignitosamente la lotta contro i loro licenziamenti 2 anni fa, ed ora quella contro lo spin off, si riducono, chi va in pensione, incentivi all’esodo, l’Ape aziendale… pian pianino l’azienda si sta disfacendo di quello che considera un peso gestionale: i lavoratori ancora garantiti. Quindi, come ben si è evidenziato in assemblea con gli interventi di alcuni lavoratori , è necessario riaprire un tavolo istituzionale dove il progetto industriale divenga realmente patrimonio pubblico e di investimento sul territorio. Stabilizzare i dipendenti, garantire sicurezza e dignità in particolare ai lavoratori in appalto, sempre meno garantiti, queste le richieste che come Sgb porteremo al tavolo che è stato richiesto alle istituzioni. Aspettiamo a breve, dall’azienda e dai soci pubblici, un segnale verso questa direzione, se cosi non sarà l’assemblea si è riservata di fare iniziative durante la prossima fiera Eima”.