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Riders in piazza: “Basta consegne senza diritti!” [audio]

Intanto l’Usb segnala che un bus Tper ha perso una ruota e chiede verifiche sugli appalti. Sempre in casa Tper, doppio sciopero lunedì convocato da Usb e da Sgb. Cobas: il 14 braccia incrociate al Rizzoli.

01 Dicembre 2018 - 20:03

Come promesso, a Bologna tornano a farsi sentire i riders che ormai da tempo sono in mobilitazione per pretendere migliori condizioni di lavoro, tutele e sicurezza. Su iniziativa di Riders Union e nell’ambito di una giornata transnazionale di lotta nel settore, oggi i ciclofattorini hanno manifestato con un presidio sotto le Due torri da cui è poi partito un corteo per le strade del centro: con cartelli ricavati dai cartoni delle pizze e passaggi davanti alle catene (come McDonald’s) che usano le consegne a domicilio. “Siamo qui oggi a ribadire che vogliamo le tutele e vogliamo i diritti. Le nostre richieste- dicono i riders dalla piazza- sono semplici: una paga oraria dignitosa, un’assicurazione, i contributi. Diritti e tutele che non ci sono garantite oggi. E chediamo al Governo di prendersi la responsabilità di fare presto una proposta che imponga alle piattaforme condizioni minime per operare, perchè al momento vediamo soltanto sfruttamento e soltanto precarietà. Noi non passaremo un altro inverno al freddo a consegnare senza diritti, rischiando, senza assicurazione. Diciamo basta, mai più consegn senza diritti!”.

Ieri, intanto, dal Governo sono arrivate nuove dichiarazioni. Il tavolo aperto dal ministro Luigi Di Maio per “incrementare il livello di diritti” dei riders “non può andare avanti all’infinito”, sono le parole del sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi: “O si trova un punto di incontro tra le parti”, oppure “sarà responsabilità di questo Governo” intervenire direttamente con “un atto di governo: un ddl o un decreto”. Sul come e sul quando, però, “tempistiche esatte non ne ho”, ha aggiunto il sottosegretario.

> Ascolta l’audio raccolto durante la manifestazione dei riders (l’articolo prosegue sotto):

 

L’Usb, intanto, informa che nei giorni scorsi si è verificato “l’ennesimo incidente” per i mezzi di Tper: “A distanza di pochi mesi dall’ultimo caso analogo, ieri, vicino alla chiesa del Sacro Cuore , un autobus urbano della linea 25 ha perso la ruota posteriore sinistra. Fortunatamente non ci sono stati feriti o conseguenze più gravi. Già diversi mesi fa abbiamo sollecitato Tper ad una verifica della situazione, per capire se lo stato della manutenzione e dell’esecuzione dei lavori che vengono fatti dalle ditte esterne che hanno in appalto i lavori, è adeguata. Da tempo denunciamo che certi lavori delicati quali la manutenzione devono rimanere in carico a Tper e non essere dati in appalto. Preoccupati per la sicurezza dei passeggeri che utilizzano i mezzi di trasporto e degli autisti, chiediamo che vengano fatte tutte le verifiche necessarie affinchè questi episodi, e non solo questi (ci sono stati diversi casi di bus che si sono incendiati), non si ripetano”. Sempre Usb, poi, per lunedì ha indetto uno sciopeo di 24 ore proprio in casa Tper, ma in questo caso si parla del ramo ferroviario dell’azienda visto che ad incrociare le braccia saranno macchinisti e capitreno.

Nella stessa giornata, un altro sciopero dei dipendenti di Tper è stato convocato anche da Sgb, con presidio alle 12 in piazza Maggiore: “Continua la protesta dei lavoratori dell’azienda di trasporto, cominciata più di un anno fa dagli addetti al reparto sosta, che denunciavano una pessima gestione del personale e una carenza di addetti tale da pregiudicare il godimento di diritti fondamentali quali ferie e permessi. Protesta che, in assenza di risposte, si è poi estesa, coinvolgendo tutti gli autoferrotranvieri: contro l’intensificarsi e la saturazione dell’orario di lavoro, la preannunciata messa a gara del trasporto pubblico, un piano straordinario di assunzioni tali da garantire la fruizione di ferie, permessi, formazione , maggiori tutele per il personale inidoneo a causa di patologie derivanti dalla mansione svolta. Le condizioni dei lavoratori di Tper peggiorano di giorno in giorno, nessuno dei problemi evidenziati è stato affrontato dall’azienda di Trasporto Bolognese che, a fronte di più di 8 milioni di utile dichiarato lo scorso anno, non ha investito neanche un euro nel miglioramento delle condizioni di lavoro e nel benessere dei propri dipendenti, che non ce la fanno più a reggere turni di lavoro inumani, senza neanche la possibilità di fermarsi per espletare i più basilari bisogni fisiologici, per non parlare della possibilità di conciliare tempi di vita e di lavoro. A fronte di belle dichiarazioni sui giornali l’azienda non si preoccupa di assicurare al proprio personale turni di lavoro accettabili né soluzioni alle problematiche di cambi turno e richieste di riposi. Il minimo sforzo fatto con l’assunzione di nuovi autisti ed accertatori non ha risolto nessuno dei problemi evidenziati nella vertenza anche perché, nel contempo, l’azienda non si è preoccupata di formare il personale perché possa acquisire le patenti che permetterebbero una migliore distribuzione dei turni. Non è certo la banalizzazione dei depositi, o la monetarizzazione del disagio che miglioreranno le condizione dei dipendenti, ma un piano straordinario di assunzioni (anche in previsione dei prossimi esodi per pensionamento) e una seria pianificazione dei turni, che tenga finalmente conto delle condizioni esistenti, e che non scarichi sugli autisti la responsabilità di rispettare tempi ormai impossibili, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella dei cittadini. Vogliamo che il Comune si renda conto che la situazione non è più accettabile, che i lavoratori guidano in condizioni al limite della legalità, costretti a rispettare tempi di percorrenza che non tengono alcun conto delle modifiche del piano traffico e della viabilità cittadina. Rivendichiamo il diritto dei dipendenti Tper ad avere una vita privata da gestire, riteniamo che sia doveroso permettere a chi lavora in strada, in condizioni sempre più difficoltose, il giusto recupero psicofisico, a maggior ragione per chi svolge un lavoro così delicato. Denunciamo un uso scorretto della disciplina volto a punire chi non si piega all’arroganza dell’azienda, e ad intimidire chi prova a far valere le proprie ragioni; vogliamo che il Comune chieda a Tper perché invece di investire soldi nel benessere dei propri dipendenti li sperpera per portare davanti al giudice questioni che potrebbero tranquillamente essere discusse all’ispettorato del lavoro, pagando avvocati e costringendo i lavoratori a fare altrettanto”.

Infine, dopo il rinvio conseguente alla richiesta della Commissione di garanzia, i Cobas informano che è stato riconvocato lo sciopero di tutti i lavoratori dell’Istituto Ortopedico Rizzoli: dalle ore 24 del 13 dicembre alle ore 24 del 14.