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Provincia, l’assessore Barigazzi: «I nuovi poveri si vergognano a rivolgersi ai servizi». Quali servizi?

L’assessore tace sullo smantellamento del welfare operato dalle amministrazioni locali

12 Novembre 2010 - 10:44

Giovani precari, famiglie con un solo genitore, anziani. Categorie per le quali la perdita del lavoro significa scivolare rapidamente nella povertà. «Almeno sei su 10 non chiedono aiuto perche’ si vergognano», ha detto ieri l’assessore provinciale pd al Welfare Giuliano Barigazzi: «Per molti è un problema psicologico – spiega – chi e’ abituato a
lavorare da sempre, vive questa condizione come una sconfitta e si vergogna di rivolgersi ai servizi sociali».

Probabilmente c’è del vero. Ma nel suo excursus sociologico l’assessore omette un particolare di non poco conto: i servizi sociali, proprio in questo momento storico di grave immiserimento sociale, sono in fase di smantellamento, e questo giornale né da conto ormai da mesi. A tagliare sul welfare, sono proprio le amministrazioni: Comune, Regione. E naturalmente anche la giunta provinciale di Barigazzi.

La provincia ha anche diffuso nuove, preoccupanti, statistiche occupazionali: a settembre erano oltre 67.000 gli iscritti ai Centri per l’impiego (+18% sul 2009, circa 23.000 persone in piu’ rispetto al 2008), di cui 36.000 donne e 19.000 stranieri (+25% in un anno).  A settembre erano 8.343 i lavoratori in cassa integrazione straordinaria (le ore di Cigs sono cresciute del 270%) e quasi 2.200 in mobilita’.