Acabnews Bologna

Proteste caro-mensa, sesta sospensione dall’Alma Mater

Quattro mesi di stop per uno studente. Cua: “Daremo ancora più battaglia, se sarà necessario faremo di ogni esame una barricata”.

22 Giugno 2017 - 14:13

“La seduta del Senato accademico di ieri (martedì, ndr) ha deciso che un altro studente dovrà sospendere la propria carriera universitaria per 4 mesi. La punizione, come le precedenti ai danni di 5 ragazzi del nostro collettivo, arriva in seguito ai fatti di questo autunno di fronte alla mensa di Piazza Puntoni”. Così il Collettivo Universitario Autonomo su Facebook.

Continua il Cua: “Laddove a centinaia chiedevamo l’abbassamento dei prezzi di un pasto in mensa, l’università su segnalazione della Digos individua e colpisce 6 ragazzi e se ne frega del merito della questione. Di nuovo repressione e non soluzioni! Settimana scorsa è stato reso pubblico un appello a docenti, genitori, studenti e avvocati per porre l’illegittimità di questo regime di doppia pena cui gli studenti attivi nelle lotte sociali vengono sottoposti. Successivamente abbiamo deciso di rompere materialmente e fattivamente i dispositivi. Iniziata la sessione d’esami da cui due studenti erano stati esclusi dal Senato, ci siamo recati con loro assieme ai solidali in sede di colloquio. Evidente l’accanimento, evidente l’assoluta illegittimità del provvedimento e grazie alla forza collettiva uno studente e una studentessa hanno sostenuto l’orale tra gli applausi dei presenti. Assieme dalle strade alle aule è stato possibile scardinare il doppio accanimento che vede a braccetto Procura e Università, è stato possibile sabotare l’ennesima punizione arbitraria dell’Unibo”.

Promettono gli studenti: “Alla luce di questa nuova provocazione, che vede la sospensione decisa ieri durare 4 mesi in quanto il ragazzo era già sospeso, daremo ancora più battaglia perché finisca questa pessima, sciagurata, inaccettabile ed illegittima pratica. Siamo la prima generazione di studenti e studentesse che sta vivendo sulla propria pelle l’università riformata dalla Gelmini. Nonostante la potenza di scontro sociale e determinazione del movimento studentesco la cricca allora al governo fece passare l’infame riforma dell’università barattando voti con quattrini. Ecco Ubertini è l’interprete bolognese d’oggi di quell’infame riforma e il Codice Etico dell’università azienda tanto cara a quella banda di delinquenti viene messo a regime dal nuovo rettore. Continueremo a contrastare con ogni mezzo necessario l’avanzare della riforma Gelmini nella nostra università e se sarà necessario faremo di ogni esame una barricata. Adelante, all’esame collettivo!”.