La mobilitazione dopo un anno di emergenza globale: “Il diritto alla salute o è per tutti o non esiste per nessuno. Il coronavirus è una minaccia collettiva che richiede una risposta improntata alla solidarietà, non alla volontà di profitto di qualche privato”.
Presidio nel pomeriggio di oggi, primo anniversario della dichiarazione della pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, in contemporanea a molte città europeo, nell’ambito della campagna internazionale “No Profit On Pandemic (Nessun profitto sulla pandemia!)”, a cui a livello locale hanno aderito Materia grigia, Comitato familiari delle vittime Cra/RAS di Modena e provincia, Assemblea per la salute del territorio, USB Bologna, Rete dei comunisti Bologna, Noi Restiamo Bologna, Rifondazione comunista Bologna, Potere al Popolo.
La manifestazione, all’ingresso di viale Ercolani del policlinico Sant’Orsola-Malpighi, ha rivendicato “salute per tutte e tutti. Non si può lasciare nelle mani di aziende private il potere di decidere chi abbia accesso a cure e vaccini e a quale prezzo; trasparenza, chiarezza, informazione: i dati sui costi di produzione, sui fondi pubblici investiti, i contratti tra le autorità pubbliche e le multinazionali di Big Pharma devono essere resi pubblici; controllo pubblico: visto che ai vaccini si è arrivati grazie alla ricerca finanziata dalle tasse dei cittadini e delle cittadine, il controllo di queste tecnologie deve rimanere nelle mani del popolo” e infine appunto “nessun profitto sulla pandemia: il coronavirus è una minaccia collettiva che richiede una risposta improntata alla solidarietà, non alla volontà di profitto di qualche privato”.
Scrivono inoltre i promotori: “Un anno di coronavirus. È volato in un soffio e al tempo stesso è durato un secolo. Ci hanno raccontato che tutto sarebbe passato presto, che bastava aspettare, sospendere le nostre vite. Ci hanno chiesto di sacrificarci davanti all’isolamento e alla solitudine, all’angoscia per il futuro, alle tante difficoltà materiali con cui abbiamo dovuto fare i conti da soli. Eppure, nonostante i nostri sforzi, il Covid-19 continua a diffondersi a macchia d’olio e le ultime notizie sulle nuove varianti del Coronavirus ci costringono a spostare ancora in avanti l’appuntamento con la fine della pandemia. Il motivo è semplice: siamo tutti così intimamente connessi che tirarsi fuori da soli, da questo incubo, non è possibile”. Infatti, “il diritto alla salute o è per tutti o non esiste per nessuno. Non è solo un principio sacrosanto di giustizia sociale: nessuno di noi potrà sentirsi al sicuro finché ci sarà qualcuno che resta tagliato fuori dalla possibilità di proteggersi dal contagio, dalla somministrazione di vaccini sicuri ed efficaci, in qualsiasi angolo del mondo, perché, fino ad allora, ci sarà sempre la possibilità di far ripartire la catena dei contagi e la tragedia in cui siamo immersi”.