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Pronto intervento sociale, lavoratrici/ori in agitazione

Usb attacca l’accordo sindacale firmato due anni fa da Cgil Cisl e Uil assieme alla cooperativa Dolce per il servizio comunale di emergenza gestito tramite Asp: “Necessario un cambiamento radicale”. Prosegue intanto il presidio permanente al parcheggio Tanari.

02 Febbraio 2022 - 19:02

“A più di un anno del percorso di sindacalizzazione delle lavoratrici del Pris”, ossia del Pronto intervento sociale, “volto a migliorare le condizioni del servizio e di lavoro è stato proclamato lo stato di agitazione contro l’accordo sindacale firmato a febbraio 2020 da Cgil Cisl e Uil assieme alla cooperativa Dolce in cui è stato regolamentato il meccanismo della banca ore”. Lo annuncia l’Usb.

Prosegue il sindacato: “Tale istituto, previsto anche dal contratto integrativo metropolitano, prevede che le ore lavorate in eccesso rispetto alla base contrattuale siano immagazzinate nella banca ore: l’accordo sindacale prevede che la banca ore venga remunerata entro i primi mesi dell’anno solare successivo. Questo meccanismo si inserisce dentro un perimetro aziendale dove persistono contratti di lavoro part-time e sottostimati rispetto al volume di ore poi effettivamente lavorate. Il combinato disposto tra le ore previste dai contratti part-time e l’istituto della banca ore crea un meccanismo che impedisce la remunerazione corretta e immediata delle ore effettivamente lavorate”.

“Il servizio di Pronto intervento Sociale”, spiega poi Usb, “un servizio pubblico essenziale in appalto per conto del comune tramite Asp Città di Bologna, opera h24 in emergenza in supporto a casi di codice rosso, violenza di genere, maltrattamenti su minori e minori stranieri non accompagnati; si tratta di un servizio fondamentale per dare supporto a chi vive situazioni di fragilità e di violenza e che, per la sua intrinseca flessibilità derivata dalla tipologia di emergenza che va ad affrontare, prevede quindi degli orari estremamente flessibili. Con l’accordo sindacale sopracitato tutte le ore lavorate non vengono remunerate mensilmente ma accantonate ed usate dalla cooperativa a piacimento in base alle sue esigenze e non a quelle delle lavoratrici. Inoltre considerando che, come in tante cooperative sociali, i contratti sono principalmente part – time obbligatori, troviamo a fine mese degli stipendi perimetrati a quel monte orario che però non trova riscontro con le ore effettivamente lavorate producendo così salari bassi e condizioni di sfruttamento”.

Si legge in conclusione: “Riteniamo che questo servizio pubblico fornito da professioniste del settore, sia un servizio indispensabile per la città e per la tutela dei più deboli. Pertanto, per garantire un servizio di qualità è necessario un cambiamento radicale delle condizioni di lavoro a partire dall’eliminazione della banca ore e dall’adeguamento dei contratti di lavoro alle ore effettivamente lavorate che vanno retribuite subito e non accantonate. A ciò aggiungiamo la necessità di un aumento del personale per migliorare la qualità del lavoro , elemento indispensabile per un servizio pubblico e efficiente”.

Usb aggiorna anche sul presidio permanente al parcheggio Tanari: “Restiamo finchè non si vede la luce di una soluzione”, che comunque non sembra vicina: “Bomob non si fa sentire in nessun modo, né vedere e intanto il parcheggio sta chiuso. Potrebbe subentrare Ncv, ma come fa senza garanzie di continuità della gestione del parcheggio? La cosa che fa più rabbia è non sapere niente. Ce lo dicano: vogliono automatizzare la gestione? Cosa vogliono fare? Non si sa, e tutto resta in un limbo tra vero e falso. La cosa peggiore che dimostra questa vicenda è l’arroganza che contraddistingue le relazioni nei meccanismi di appalti e subappalti”. Frattanto una nota congiunta dei gruppi consiliari di maggioranza in Comune ha richiamato l’attenzione della Giunta sulla vicenda: “L’abbiamo apprezzata”, fanno sapere dal sindacato, ma i problemi restano sul tavolo.