Acabnews Bologna

Profughi a rischio sgombero da villa Aldini

L’Associazione 3 febbraio promuove un presidio per oggi alle 18 in piazza Nettuno: “Il Comune non lasci per strada queste persone, il modello delle ex Merlani può essere una soluzione”.

26 Agosto 2013 - 13:13

Ancora emergenza. Ancora sgomberi. A giorni il Comune di Bologna procederà allo sgombero di circa una ventina di rifugiati provenienti dalla Libia, temporaneamente alloggiati presso Villa Aldini a Bologna. Gli altri rifugiati, costituitosi nell’associazione Freedom and Justice, ospiti presso la medesima struttura, si sono trasferiti nella nuova residenza, le ex scuole Merlani. Struttura ottenuta con la lotta e la positiva trattativa conclusasi negli scorsi mesi con il Comune, le ex Merlani saranno gestite in autonomia dall’associazione dei rifugiati, con il sostegno di varie associazioni che hanno appoggiato questo percorso (Primavera Urbana, A.SI.A., Ass. “3 febbraio”, C.S.A. “Il Cerchio”, Ya Basta). Purtroppo le leggi europee (vedi il Trattato Dublino II) impediscono ai rifugiati di trasferirsi in altri Paesi europei, obbligandoli a rimanere nello stato dove hanno presentato richiesta di asilo. Dall’altra parte però in Italia i rifugiati non trovano un’accoglienza adeguata. Ricordiamo che il nostro Paese è stato più volte, ipocritamente, sanzionato dell’U.E. per mancato adeguamento agli standard europei di accoglienza.  E’ questo quello che è successo ai rifugiati che stanno per essere cacciati da Villa Aldini. Allo stesso tempo la cronaca di questi giorni ci consegna immagini, spesso tragiche, di immigrati provenienti dalla Siria e dall’Egitto (in gran parte donne e bambini) che approdano sulle nostre coste. Ciò significa che fino a quando la situazione in Nord Africa e negli altri paesi dell’area mediterranea, interessati da processi di cambianti interni complessi, non sarà pacificata comporterà l’arrivo di persone che cercano una vita migliore. Bisogna uscire dall’emergenza e approntare politiche di accoglienza giuste e dignitose. Una modifica del quadro normativo, troppo restrittivo, è urgente. Per questo chiediamo che il Comune di Bologna si adoperi a trovare una soluzione. Non è giusto che per colpa di norme escludenti o di inerzie burocratiche a farne le spese siano gli immigrati. Chiediamo all’amministrazione comunale che non lasci in strada nemmeno queste persone; crediamo che il modello delle ex Merlani potrebbe essere una soluzione in questo senso.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio di lunedì 26 agosto, alle ore 18, in piazza Nettuno.

Associazione “3 febbraio”