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“Prenota e disdici”: una class action 2.0 contro l’affitto mordi e fuggi

L’azione collettiva digitale è proposta da LUnA, che invita a prenotare un appartamento su AirBnb per il 25 aprile (“Una giornata speciale”) e poi disdirlo entro i termini previsti per la cancellazione gratuita: “Mandiamo un forte segnale alla politica e a chi si arricchisce dal vuoto che questa lascia”.

20 Marzo 2023 - 17:55

Una “class action 2.0” che ha l’obiettivo di “colpire insieme l’affitto breve”. A lanciarla è il collettivo LUnA, che ne spiega così il senso e le modalità di partecipazione: “AirBnb è un attore fondamentale nello sviluppo urbano, che contribuisce a definire chi una città la vive e chi da una città resta escluso. A Bologna sono quasi 4.000 gli appartamenti affittati a breve termine per il turismo ‘mordi e fuggi’, che determinano, per chi cerca una permanenza medio-lunga, una forte mancanza di case e quindi un forte rialzo dei prezzi degli affitti sul mercato privato. Tradotto: chi cerca un posto letto in questa città per studiare, vivere o lavorare non riesce più a trovare una casa, a meno che non abbia 1.000 euro al mese per un posto letto da Camplus o 600 euro per una singola in qualche angolo remoto della città. Lo diciamo forte e chiaro: lo scenario in cui ci troviamo è inaccettabile! Se è vero che non è il turismo in sé il problema, lo è certamente la speculazione dilagante nel mercato immobiliare e chi, da questa situazione, ci ricava profitto privato: holding immobiliari, grandi proprietari con decine di appartamenti, agenzie immobiliari che accolgono con piacere l’aumento del costo delle case e degli affitti e guardano con piacere il fatto che oggi si può incassare una mensilità con qualche giorno di affitto B&B piuttosto che con l’affitto mensile a chi ha intenzione di vivere e abitare questa città”.

Sulla base dei dati raccolti da Inside AirBnb su Bologna, LUnA fa questo esempio: “Wonderful Italy, un’agenzia di locazione breve, gestisce più di 100 appartamenti in città, per non parlare dei più di mille sparsi per l’Italia. Che volto avrebbe la città se questi rispondessero ai bisogni permanenti e non fossero invece lasciati vuoti per una media di 230 giorni? Non sarebbe una città più ricca invece che una manciata di conti correnti sempre più alti? Se la politica abdica alla sua funzione regolatrice di certe tendenze sregolate, noi facciamo da noi e per un giorno scioperiamo in forma inedita!”.

Ecco dunque l’appello: “Invitiamo chiunque voglia il bene delle città a mettere in campo insieme a noi una azione collettiva digitale per puntare il dito contro il cancro della rendita che è AirBnb, prenotando un appartamento di Wonderful Italy o di altre agenzie presenti sulla piattaforma (Realkasa, Welcome to Emilia-Romagna & Marche) per il 25 aprile e disdicendolo entro i termini previsti per la cancellazione gratuita: per quel giorno mandiamo un forte segnale alla politica e a chi si arricchisce dal vuoto che questa lascia. Un’operazione che chiunque dotato di una carta prepagata -non per forza una carta di credito- può fare senza perdere centinaia e centinaia di euro. Quella che proponiamo infatti è una class action digitale per bloccare la rendita in una data importante e significativa come il 25 aprile, per far sì che quel giorno quanti più appartamenti destinati al short-term rimangano vuoti. È una class action perché studiamo, lavoriamo, abitiamo una città, ma non la deteniamo e vogliamo agire assieme per smettere di subire le conseguenze inaccettabili del profitto di chi specula, gestisce, detiene, parti intere del mercato immobiliare cittadino”.

Concludono le/gli attiviste/i: “Pensiamo che a Bologna come altrove la lotta per il diritto all’abitare necessiti di nuove forme e pratiche per ri-declinarsi dentro e contro la sempre maggiore presenza del digitale e della finanza all’interno dei mercati immobiliari cittadini. Per questo crediamo che la forza di questo sciopero risieda nella sua diffusione, riproducibilità, praticabilità al di là dei propri confini nazionali, nella nostra capacità di fare rete e coordinarci per rendere collettiva un’azione fatta di semplici ‘click’. Con questo invitiamo singole e singoli, cittadine e cittadini, realtà sociali e politiche di Bologna e delle altre città a condividere l’appello e a far sì che per quella data, una giornata speciale, tutti i loro appartamenti rimangano vuoti e non ci si possa quindi speculare sopra. Perché se ‘ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone’, noi vogliamo una città davvero accogliente, che non precluda la possibilità di viverci e farla propria”.