Rigenerazione No Speculazione al termine dell’approfondimento pubblico a Palazzo D’Accursio: “Ora la politica sia all’altezza”. La Giunta ammette: “Il Poc si può cambiare”. Venti Pietre, intanto, cerca una nuova casa.
“L’istruttoria pubblica appena conclusa rappresenta una grande vittoria per il comitato. Innanzitutto una grande vittoria per l’ampia e profonda partecipazione, un dibattito pubblico nella sede deliberativa per eccellenza della città, che non ci sarebbe stata senza il lavoro tenace del comitato e il sostegno degli oltre 2500 cittadini che hanno firmato per richiederla. In secondo luogo, consideriamo l’istruttoria, per come si è svolta e si è conclusa, una grande vittoria morale e politica del comitato. Abbiamo dato vita a una grande onda d’urto che ha investito l’amministrazione di istanze fondate e di visioni coerenti e responsabili della città”. Sono le prime considerazioni di Rigenerazione No Speculazione sull’istruttoria che si è svolta in Comune sui Prati di Caprara. “Il comitato ha dimostrato di essere catalizzatore di una vasta rete di attori della società civile che sono portatori di una visione lungimirante di città, che unisce qualità ambientale, salute pubblica e qualità sociale. Ora la parola alla politica, che deve rispondere per essere all’altezza di questa sfida”. L’assessore all’Urbanistica, Valentina Orioli, intanto sul finire dell’istruttoria ha ammesso che il Poc “si può cambiare”, come da sempre sostenuto dal comitato. Il punto sono semmai, ha aggiunto Orioli, gli accordi con lo Stato “che hanno dato origine” al Poc, che riconosce a Invimit (partecipata al 100% dal ministero dell’Economia) diritti edificatori reali sull’area. Tradotto: per il Comune serve una nuova intesa con il soggetto al quale si è promesso di poter realizzare una quarantina di milioni di euro costruendo su circa la metà dei 47 ettari dei Prati di Caprara.
Intanto, proprio il comitato Rigenerazione No Speculazione è una delle tante realtà associative in cerca di una nuova casa. La sede del comitato infatti è a Venti Pietre, in via Marzabotto, che però dovrà uscire dall’immobile spiegando così così la situazione: “L’associazione Venti Pietre, con le sue oltre 50 realtà associative, formali e non, dovrà lasciare la Casa del popolo di via Marzabotto 2. L’immobile è in fase di vendita, cerchiamo una nuova sede. Chiamiamo i nostri soci, chi abita e vive il quartiere, le tante realità che ci frequentano, i bolognesi e tutti i simpatizzanti ad un’assemblea pubblica lunedì 12 novembre, alle 18,30 a Venti Pietre per aggiornamenti sullo stato dello sgombero e affrontare insieme le prossime tappe. Dal 2015, con un contratto di comodato d’uso gratuito stipulato con un soggetto privato, abbiamo recuperato la struttura dell’ex Aci restituendo alla collettività un luogo prima in stato di abbandono e fortemente degradato. Lo abbiamo rigenerato e reso punto di incontro del quartiere e della città. Lasciare la Casa del popolo segna una discontinuità solo nel luogo! Vogliamo trasformare l’esperienza fatta, insieme ad altre realtà associative, in un laboratorio aperto, in grado di replicare analoghe modalità di auto-gestione e di riconsegnare alla città, come luoghi di partecipazione diffusa, i tanti edifici di proprietà privata abbandonati. Con noi è nato il comitato Rigenerazione No Speculazione per proteggere il bosco urbano dei Prati di Caprara, il mercato settimanale contadino di CampiAperti nel quartiere. Hanno trovato casa corsi di ogni tipo, riunioni politiche di movimenti, e comitati, realtà ambientaliste, femministe, percorsi di co-progettazione. Abbiamo fatto cultura e socialità, ponte tra identità e storie diverse, e festeggiato perfino un matrimonio della realtà nigeriana! Mille realtà diverse, una vera e propria comunità, di quartiere e cittadina, che ha saputo fare rete anche in prospettiva nazionale, creando partecipazione e mutualismo attivo. La nostra e vostra Casa sarà venduta: sarebbe successo, era nei patti e li rispetteremo. È l’ora di una nuova sfida, è l’occasione per rafforzare il valore della nostra battaglia politica. Vogliamo continuare il nostro percorso e abbiamo ancora di più bisogno di tutta la vostra partecipazione per rilanciare il riuso temporaneo e l’autogestione, e tutta la ricchezza che produce. Come? Quando? Dove? Discutiamo di idee, organizziamo le azioni nell’assemblea pubblica lunedì 12 novembre, alle 18,30 a Venti Pietre”.