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Picchetto contro lo sfratto in zona rossa, rinvio a fine aprile

A rischiare di rimanere per strada un’operaia elettricista, la madre convivente, il marito e tre figli minorenni alle prese con la Dad. Adl Cobas: “Inaccettabili assenza e silenzio delle istituzioni: non è possibile che i servizi sociali non prendano in carico situazioni come questa”.

30 Marzo 2021 - 19:13

Dopo sei ore di presidio à arrivata la boccata di ossigeno. Un mese in più nella loro casa in Bolognina per un’operaia elettricista, la madre convivente, il marito e tre figli minorenni alle prese con la Dad. Adl Cobas, che aveva annunciato ieri il picchetto anti-sfratto, assicura di aver provato più volte “a contattare gli assistenti sociali affinché prendessero in carica questa situazione, ma le risposte ricevute sono state sempre evasive”.

Scrive il sindacato: “Il presidio di solidal* e attivist*, insieme alle famiglie che in questi mesi si sono rivolte allo sportello di Adl Cobas e avranno uno sfratto a breve, è riuscito ad ottenere un rinvio fino al 28 aprile. Uno sfratto, scaturito dalla scadenza del contratto non rinnovato dalla proprietà, con alcuni pagamenti anche dopo la fine locazione, che probabilmente sarebbe stato effettuato tranquillamente, senza la nostra presenza. L’ufficiale giudiziario si è presentata alle 13, perchè in zona rossa, durante la pandemia, con gli ospedali della città al collasso per via del numero dei contagi, quello di oggi non era l’unico sfratto che doveva effettuare”.

“Nonostante il rinvio – aggiunge Adl Cobas –  riteniamo inaccettabile la completa assenza e il silenzio assordante delle istituzioni le quali, nonostante i nostri continui solleciti, e la presenza di minori che seguivano le lezioni in DAD all’interno dell’appartamento, non si sono presentate. Non è possibile che i servizi sociali non si prendano in carico situazioni come queste, perchè, come ribadito più volte, al termine della moratoria su gli sfratti la situazione sarà tragica e se la politica, le istituzioni, non cominciano fin da ora a investire per rafforzare i servizi sociali attuali ci arriverà impreparata e a rimetterci saranno le persone, le famiglie che a fatica ora riescono a sopravvivere tra mancanza di lavoro e cassa integrazione.  Il dato positivo della giornata, oltre il rinvio, è la determinazione di tante e tanti, non scontato visto il periodo sindemico, di sostenere dall’esterno dell’abitazione che nessuno resta solo, a maggior ragione oggi più di ieri, e che solo insieme si riesce a resistere!”.