Storia e memoria

Piazza della Loggia, la Cassazione riapre il processo

Per la strage di Brescia del 28 maggio 1974 si riparte dall’appello: assoluzione annullata per l’ex-ordinovista Carlo Maria Maggi e per Maurizio Tramonte, all’epoca informatore del Sid, ma non per il fascista Delfo Zorzi.

22 Febbraio 2014 - 12:07

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

La Cassazione ha deciso verso le 16 di venerdì che Carlo Maria Maggi, ex esponente di Ordine Nuovo, e Maurizio Tramonte, uomo dei servizi noto come “fonte tritone” (qui l’approfondimento riguardante la sentenza con la quale vennero assolti il 14 aprile 2012) dovranno tornare a processo.

Accolto quindi nei loro confronti il ricorso della Procura generale di Brescia e delle parti civili. Esce invece definitivamente dal processo Delfo Zorzi, il fascista latitante in Giappone da diversi anni. Per lui il ricorso è stato invece rigettato.

La Cassazione ha anche annullato la sentenza della Corte d’assise d’appello di Brescia nella parte in cui condannava le vittime, costituitesi parti civili, al pagamento delle spese processuali in ragione dell’assoluzione degli imputati. Il nuovo processo in appello che dovrà essere celebrato dovrà anche pronunciarsi su questo punto.

E’ confermata invece la sentenza nella parte in cui escludeva il risarcimento da parte del generale dei Carabinieri Francesco Delfino. Su questo punto la Cassazione non ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Vito D’Ambrosio che aveva chiesto il rinvio in sede civile per il risarcimento ad una delle vittime che aveva presentato ricorso.Torna il appello, anche se non per tutti gli imputati, il processo per la strage fascista, di stato e della Nato di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. La Cassazione ha deciso verso le 16 di venerdì 21 febbraio che Carlo Maria Maggi, ex esponente di Ordine Nuovo, e Maurizio Tramonte, uomo dei servizi noto come “fonte tritone” (qui l’approfondimento riguardante la sentenza con la quale vennero assolti il 14 aprile 2012) dovranno tornare a processo.

Accolto quindi nei loro confronti il ricorso della Procura generale di Brescia e delle parti civili. Esce invece definitivamente dal processo Delfo Zorzi, il fascista latitante in Giappone da diversi anni. Per lui il ricorso è stato invece rigettato.

La Cassazione ha anche annullato la sentenza della Corte d’assise d’appello di Brescia nella parte in cui condannava le vittime, costituitesi parti civili, al pagamento delle spese processuali in ragione dell’assoluzione degli imputati. Il nuovo processo in appello che dovrà essere celebrato dovrà anche pronunciarsi su questo punto.

E’ confermata invece la sentenza nella parte in cui escludeva il risarcimento da parte del generale dei Carabinieri Francesco Delfino. Su questo punto la Cassazione non ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Vito D’Ambrosio che aveva chiesto il rinvio in sede civile per il risarcimento ad una delle vittime che aveva presentato ricorso.