Attualità

Piacenza / Tornano i blocchi all’Ikea

Cooperative minacciano licenziamento operai SiCobas. Hobo: “Cariche, feriti, lacrimogeni, ma tutti hanno visto grande determinazione di chi ormai sa bene come far male al padrone”. Crash: “Lotta dei nostri compagni piacentini ci chiama al loro fianco”.

07 Maggio 2014 - 17:59

Siamo ritornati davanti ai cancelli dell’Ikea di Piacenza ancora una volta per bloccarli. Un anno e mezzo dopo una grande vittoria, che diede un decisivo impulso al ciclo di lotte dei lavoratori della logistica, i padroni – in questo caso la cooperativa San Martino e la multinazionale svedese – provano a rialzare la cresta, con 33 sospensioni, minacce di licenziamento e liste di proscrizione. Noi sappiamo bene che i rapporti di forza non si determinano mai una volta per tutte, ma vanno continuamente conquistati con l’organizzazione delle lotte e dell’autonomia del lavoro vivo. Per questo è di straordinaria importanza l’immediata risposta dei facchini insieme a student@ e precar@ solidali, con i picchetti di ieri e di questa mattina. Dimostrano infatti che c’è ormai un tessuto di resistenza e conflitto che non si esaurisce all’interno delle singole vertenze, ma è capace di espandersi e generalizzarsi.
È proprio di questo che i padroni hanno maledettamente paura. L’abbiamo visto ieri e questa mattina, quando prima dell’alba sono iniziati i blocchi davanti ai cancelli del più grande deposito Ikea d’Europa. L’abbiamo visto con la provocazione dei crumiri reclutati dalla cooperativa. L’abbiamo visto con le cariche della polizia, le botte, i feriti, i lacrimogeni sparati contro i lavoratori e le auto perquisite dopo i picchetti. Ma quello che tutti hanno visto è, soprattutto, la grande determinazione di chi non piega la testa e si batte contro le condizioni di sfruttamento. Di chi ha ormai imparato che si può vincere e sa bene come far male al padrone.
La lotta all’Ikea va avanti, e noi al suo fianco. Perché com’è stato un anno e mezzo fa, com’è stato alla Granarolo e nelle imprese della logistica, com’è oggi con la Coopservice dentro l’Università di Bologna, sappiamo bene che se vinciamo qui siamo tutte e tutti più forti. No Coop sì dignità, fino alla vittoria!

Hobo

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Da due giorni e due notti siamo a Piacenza al fianco degli operai dell’Ikea. Le cooperative di caporalato dei facchini vorrebbero licenziare gli operai più attivi nelle lotte del magazzino e iscritti al sindacato S.I.Cobas. E’ iniziata così la lotta fatta di scioperi, picchetti e blocchi del carico – scarico merci ai cancelli della multinazionale del mobile svedese. Noi siamo al fianco dei facchini piacentini, come loro sono stati con noi quando le violenze e le brutalità della celere hanno spaccato teste e gassato gli operai della Granarolo in lotta per i loro diritti.

Dopo le aggressioni di ieri contro alcuni operai da parte della polizia, anche oggi abbiamo dovuto resistere alle cariche e ai gas della polizia e dei carabinieri che scortavano crumiri e tentavano di sciogliere il picchetto su comando dell’Ikea. Denunciamo pubblicamente quanto avvenuto a Piacenza dove diversi operai sono stati soccorsi da ambulanze e trasportati in ospedali per essere medicati.

I compagni e le compagne del Laboratorio Crash fanno appello alla Bologna meticcia e antagonista che lo scorso Primo Maggio ha attraversato il centro città con un grande corteo a raggiungere l’Ikea di Piacenza per sostenere gli operai. Noi siamo a servizio delle lotte e dei poveri quando alzano la testa per ribellarsi alle ingiustizie e alle sofferenze sociali, e oggi la lotta dei nostri compagni operai piacentini ci chiama ad essere al loro fianco! Da Bologna a Piacenza, passando per Modena, la lotta degli operai della logistica si sta diffondendo in tutta la regione, e noi faremo la nostra parte, sostenendo nelle forme scelte dai facchini, le lotte ogni giorni e ogni notte. Al prossimo picchetto! Alla Lotta! Allo sciopero!

Laboratorio Crash