Attualità

Piacenza / Ancora un tir contro i lavoratori della logistica

Stamattina tentativo di sfondamento e aggressione con un camion contro il picchetto Usb alla Artoni di Caorso. Il presidio era stato convocato contro la scelta di Fercam di riassumere solo una parte dei lavoratori del magazzino.

12 Aprile 2017 - 19:09

“Durante uno sciopero alla Artoni di Caorso (Piacenza) un tir ha tentato di investire i lavoratori che erano in presidio davanti all’azienda, l’autista del mezzo ha ricevuto l’ordine di partire dall’azienda nonostante la presenza dei lavoratori. Una dinamica simile a quella che abbiamo denunciato davanti alla GLS di Piacenza a settembre, quando il nostro compagno Abd Elsalam è stato assassinato“. A riferirlo in un comunicato stampa è il sindacato Usb Emilia Romagna, oggi in presidio davanti a “una delle filiali acquisite da Fercam con l’accordo firmato davanti al Ministero dello sviluppo economico. Fercam ha deciso di assumere, attraverso una nuova cooperativa, solo una parte dei lavoratori del magazzino che lavoravano a Caorso lasciando fuori altri lavoratori che da quasi 10 anni hanno lavorato per Artoni.” E aggiungono gli attivisti del sindacato di base: “Non solo i lavoratori da circa tre mesi non hanno ricevuto il pagamento degli stipendi, ma oggi, nonostante l’apertura del magazzino, vengono lasciati a casa. Questo anche ‘grazie’ alla complicità di Cgil Cisl Uil che non hanno chiesto alcuna garanzia di mantenimento dei posti di lavoro oltre che per i lavoratori diretti di Artoni, anche per chi assunto attraverso l’uso selvaggio delle cooperative, si è spaccato la schiena nei magazzini di Artoni per anni”.

Durante il presidio “fortunatamente questa volta i lavoratori sono riusciti ad evitare l’investimento ma alcuni sono stati feriti. Durante i fatti anche uno dei lavoratori, che è stato lasciato a casa dall’azienda, è stato aggredito dall’autista, padroncino del Tir, con una mazza di ferro. È evidente la gravità assoluta di quello che è accaduto questa mattina, ancora una volta i padroni aggrediscono i lavoratori che lottano per il posto di lavoro e per i propri diritti! Ancora una volta, la crisi la pagano i lavoratori, e se si organizzano e lottano la risposta è la violenza e l’arroganza padronale. La Usb continuerà la mobilitazione a tutela dei diritti dei lavoratori”.