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Per le scuole “né rinforzi, né organico Covid: si soffrirà”

I Cobas dopo un incontro avuto con l’ufficio scolastico provinciale: tra gli altri temi, “ribadiamo la forte critica alle convocazioni online e chiediamo che vengano ripristinare quelle in presenza, le uniche in grado di garantire la trasparenza delle operazioni e i diritti di tutti”.

16 Agosto 2022 - 11:14

Situazione “problematica”, per le scuole di Bologna, guardando agli organici per l’anno 2022-2023. A porre l’attenzione su questo tema sono i Cobas scuola segnalando in particolare che al “al mancato aumento di personale si va ad aggiungere questa volta anche l’assenza dell’organico Covid”. Il sindacato di base prende parola dopo un incontro avuto nei giorni scorsi con il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Panzardi. In premessa, “con amarezza riscontriamo che le informazioni che seguono le abbiamo ottenute nonostante l’ostruzionismo dei sindacati firmatari del Contratto nazionale- scrivono i Cobas- che si sono opposti alla nostra partecipazione all’incontro informativo organizzato dall’Usp. Ringraziamo Panzardi che è stato disponibile ad incontrarci il giorno successivo”. Nel merito, per quanto riguarda le assegnazioni degli incarichi dalle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), “come negli ultimi anni siamo tornati a segnalare i diffusi problemi connessi con l’informatizzazione del sistema di attribuzione e validazione dei punteggi”, scrive il sindacato: “Quest’anno in modo particolare molti dei problemi emersi hanno riguardato errori della piattaforma in merito alla gestione delle riserve, dei passaggi tra prima e seconda fascia, del caricamento corretto dei servizi o della validazione dei titoli aggiuntivi”. Il provveditorato “ha confermato la grande quantità di segnalazioni ricevute- continuano i Cobas- ed ha assicurato il fatto che l’Ufficio sta continuando ad esaminare i casi problematici, procedendo a correzioni in tutte le situazioni in cui il docente abbia indicato correttamente i propri titoli e servizi e l’errore sia imputabile al sistema”.

Passando all’accantonamento dei posti e all’assegnazione di incarichi a tempo indeterminato, “i disagi che si riscontreranno per docenti, per le scuole e per le classi sono resi ancora più complessi- secondo i Cobas- dal fatto che al momento non vi sono date certe per lo svolgimento del concorso, pertanto non si è in grado di ipotizzare la durata di tali supplenze né tantomeno di assicurare con assoluta certezza che le procedure concorsuali si svolgeranno in tempi tali da garantire per i docenti vincitori i giorni utili allo svolgimento dell’anno di formazione e prova durante l’anno scolastico 2022-2023. L’Ufficio scolastico si è tuttavia impegnato a richiedere informazioni rispetto ai tempi relativi a tali procedure così da comunicarle alle scuole”. C’è poi la questione “problematica” degli organici: “Cercando di distribuire le poche risorse laddove necessarie e provando a tamponare qualche situazione- affermano i Cobas- certo non si è riusciti a rispondere ai bisogni espressi dalle scuole che ‘sbagliando, hanno fatto richieste tenendo in considerazione le dotazioni organiche del biennio dell’emergenza’, ha affermato Panzardi”. E se il provveditore “si è detto impegnato nel rispettare l’autonomia di piccoli istituti delle aree montane- si legge sempre nel testo diffuso dal sindacato- questo tuttavia non è sufficiente per tollerare lo stato di sofferenza di organico con cui le nostre scuole andranno ad aprire a settembre”. Di conseguenza, bisognerà “gestire le difficoltà post pandemia con le medesime ed esigue risorse pre pandemia”, sottolineano i Cobas. Con un appello finale: “Ribadiamo la forte critica alle convocazioni online e chiediamo che vengano ripristinare quelle in presenza, le uniche in grado di garantire la trasparenza delle operazioni e i diritti di tutti”.