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Patrick Zaky: “Voglio riavere i miei libri e la libertà di andare in bagno”

Così lo studente dal carcere di Mansura, dove ieri lo ha incontrato la sua famiglia. La campagna Patrick Libero torna a chiedere “l’immediato rilascio” del giovane, e nell’attesa sia permesso “a Patrick di leggere e studiare e concedendogli tutte le ore di attività fisica consentite”. Gli amici: fate “selfie di solidarietà”.

02 Marzo 2020 - 18:48
Foto Agenzia Dire

Patrick George Zaky ieri ha potuto incontrare la sua famiglia nel carcere di Mansura. “Sto bene, per quanto si possa stare bene in prigione. Vorrei che tutto questo finisse e vorrei tornare ai miei studi. Fino ad allora, voglio riavere i miei libri e la libertà di usare il bagno”: è il messaggio che lo studente egiziano dell’Università di Bologna, arrestato e detenuto dallo scorso 7 febbraio mentre rientrava in Egitto, ha loro affidato, diffuso da amici e solidali sulla pagina Patrick libero. Infatti, si legge in un post, “dopo che la Procura ha approvato la richiesta di una visita eccezionale, sabato 29 febbraio, ieri, domenica 1 marzo 2020, la famiglia di Patrick George ha potuto visitarlo presso la sua struttura di detenzione nella prigione pubblica di Mansura. I suoi genitori hanno detto che sembrava che Patrick stesse bene, ma era preoccupato per il prolungamento della sua detenzione e ha espresso il desiderio di un rapido rilascio per poter riprendere gli studi, che sono iniziati già da due settimane”.

“Patrick – aggiungono – ha detto che non è riuscito a recuperare il materiale che sta perdendo, dato che la prigione pubblica di Mansura gli ha impedito di tenere i libri che aveva prima di essere trasferito dalla stazione di polizia di Talkha. Inoltre, l’attuale prigione gli permette di usare il bagno solo una volta al giorno! Reiteriamo le nostre principali richieste: l’immediato rilascio di Patrick e la caduta di tutte le accuse contro di lui, in modo che possa tornare all’Università di Bologna per portare a termine il suo Master. E fino al rilascio di Patrick, la campagna chiede che la prigione pubblica di Mansura rispetti il regolamento carcerario, permettendo a Patrick di leggere e studiare e concedendogli tutte le ore di attività fisica consentite da tale regolamento (un’ora al mattino e una alla sera)”. Sempre dalla pagina Patrick libero è stata lanciata nei giorni scorsi l’idea di fare dei “selfie di solidarietà” da scattare per sostenere Patrick, date le restrizioni sulle manifestazioni pubbliche determinate dalle ordinanze emesse in seguito all’arrivo del virus covid-19. “Fatti una foto – è quanto si può leggere nel post – con del nastro adesivo (o qualsiasi tipo di materiale) sulla bocca, con la scritta ‘Free Patrick’ o ‘Patrick Libero’ sul nastro, sulle mani, sulla maglietta, dove vuoi. Poi pubblicala su questo evento per mostrare il tuo sostegno per Patrick”.