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Passando per “via Bottego, esploratore e pluriomicida”

“Magia anticolonialista” nel quartiere Navile, segnala il collettivo Wu Ming, “per dimostrare fantasmi del colonialismo italiano infestano le nostre città e raccontare una storia troppo a lungo accantonata”.

25 Ottobre 2018 - 16:48

“Eccezionale magia anticolonialista! Scritta adesiva scompare a Palermo… e ricompare a Bologna, oltre 700 km più a nord! Viva Menilicchi! E’ l’effetto del passaggio de “La via di terra” di Mediterranea sotto le Due Torri, questa sera, ore 21, all’Arena del Sole. Gli spettri coloniali si risvegliano!”. Lo segnala il collettivo di scrittori Wu Ming su Twitter, pubblicando alcune foto della “magia” grazie alla quale passando per via Vittorio Bottego (1860-1897), nel quartiere Navile, è diventato possibile leggere a chi è effettivamente dedicata la strada: ad un “esploratore e pluriomicida”, come recita la versione aggiornata dei cartelli. Il riferimento a Palermo riguarda gli interventi di “guerriglia odonomastica” a cui Wu Ming ha contribuito nell’ambito di “Viva Menilicchi!”, il primo “grande tituale ambulante contro il colonialismo, fatto di performance, installazioni, video, parole e camminate urbane”, che si è svolto nella città siciliana il 20 ottobre, nell’ambito di “Manifesta 12”. Un’iniziativa promossa “per dimostrare che i fantasmi del colonialismo italiano infestano le nostre città e raccontare una storia troppo a lungo accantonata: la storia dei crimini del ‘nostro’ imperialismo”, spiega Wu Ming: “Queste sono azioni scomode: ricordare che l’Italia è stata – e rimane – un paese imperialista è tabù, oggi più che mai. L’ideologia borghese italiana è fondata sul chiagni e fotti, cioè sull’esibito vittimismo. Troppo sconveniente ricordare che il Belpaese è stato quasi sempre dalla parte dei carnefici”. Un contributo, quello a “Viva Menilicchi!”, che “deve moltissimo all’esperienza maturata in questi anni a Bologna, nell’ambito del «collettivo di collettivi» e cantiere culturale permanente Resistenze in Cirenaica. La guerriglia odonomastica l’abbiamo cominciata lì, cambiando i nomi delle vie o aggiungendovi informazioni”, ricorda Wu Ming.