Attualità

Parma / Tre antifascisti agli arresti [+comunicati]

Un parmigiano e due modenesi accusati per un episodio del 2014, quando andò in fiamme un’abitazione usata per un’iniziativa di simpatizzanti di Casapound. Solidarietà dalla Palestra Popolare Stevenson e dal Nodo sociale antifascista di Bologna.

28 Agosto 2015 - 16:17

antifa

 

“All’alba di venerdì due compagni di Modena e uno di Parma hanno subito una perquisizione abitativa da parte dei Ros di Parma e in seguito sottoposti agli arresti domiciliari”. E’ l’informazione diffusa attraverso un messaggio firmato da “Compagni e compagne solidali”, inviato al nostro giornale.

I tre sono accusati di aver incendiato nell’aprile del 2014 un’abitazione nel parmense nella quale alcuni simpatizzanti di Casapound avevano organizzato un’iniziativa denominata “The Revolution Party”.

I capi di accusa sono incendio, violazione di domicilio, porto di arma da guerra e porto di oggetti atti a offendere.

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stevLa Palestra Popolare Stevenson vuole esprimere la piena solidarietà nei confronti dei compagni arrestati con l’accusa di essere implicati nei fatti di Parma 2014 riguardanti il danneggiamento di una sede dei fascisti di Casa Pound. Siamo vicini ai nostri compagni Tommi Andre e Pippo colpiti dalle misure cautelari che ancora una volta confermano l’accanimento giudiziario contro chi lotta quotidianamente nelle strade e nelle città per opporsi all’ignoranza e alla violenza dei nuovi fascisti.

Nessun processo puo’ delegittimare l’antifascismo, TOMMI ANDRE PIPPO LIBERI SUBITO!

Palestra Popolare Stevenson – Bologna

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Solidarietà con chi è agli arresti o in esilio!

In questo paese canaglia di razzismo e violenza di Stato contro le persone più indifese o marginali, nell’Italia clientelare dove neofascisti e mafiosi fanno ricchi affari con le amministrazioni locali, non fa meraviglia che cresca ogni giorno di più lo squadrismo istituzionale a difesa del profitto, del privilegio, della devastazione civile, del malaffare.

Tre antifascisti arrestati a Parma, un altro «divieto di dimora» a Bologna.

Forse il potere non sarebbe così inacidito e arbitrariamente vendicativo se si sentisse al sicuro. Ma l’avanzare della crisi globale logora i meccanismi del consenso e arriva fin sotto le porte dei palazzi. Una liberazione, una rivoluzione è di nuovo all’ordine del giorno.

Di fronte a una città sempre più soffocata dalla corruzione e dalle clientele, con una magistratura servile e collusa con il potere, un’amministrazione priva di idee e di ideali, un’università oziosa e affarista, occorre delineare un percorso comune di resistenza:

– il 10 settembre con una nuova Notte Rossa per il diritto all’abitare alle ore 20 da via Fioravanti 27;

– il 26 settembre con la manifestazione per la «Libertà di Dimora» che porterà in piazza la Bologna della libertà contro la Bologna della paura e della normalizzazione autoritaria.

Solidarietà con gli antifascisti agli arresti o in esilio!

Nodo sociale antifascista di Bologna