Cua, Laboratorio Cybilla e Split in piazza per urlare, a suon di musica, che "vogliamo reddito per autodeterminarci, vogliamo scegliere sui nostri corpi, vogliamo case belle, vogliamo un mondo senza confini, senza sfruttamento, senza militarizzazione".
Dall’occupazione di via Oberdan alle strade: “Per una vita bella!”
Oggi passeggiata in centro, Cua e Split: con l'occupazione iniziata tre giorni fa "abbiamo dimostrato che le soluzioni ci sono, partendo dal blocco dell'alienazione delle proprietà pubbliche e dal riutilizzo di tutti gli immobili sfitti e abbandonati della città".
::: Notizie brevi :::
Prosegue l'occupazione di via Oberdan, Cua-Split: "In tantissime/i ne attraversano le stanze pulendole da anni di sporco e disuso, usandole per assemblee e pasti in socialità, allestendo letti su cui finalmente poter dormire" | Adl Cobas: blocco degli straordinari negli appalti del Sant'Orsola | Familiari strage: "Non rinnovato il protocollo sulla digitalizzazione dei processi storici".
Occupato Beyoo, il nuovo “studentato di lusso” di via Serlio
Cua e Split vogliono "un tavolo di trattativa con il responsabile della struttura e il rettore dell'Alma Mater dal quale esca la garanzia scritta di adibire i piani ancora in costruzione di Beyoo a case gratuite per studenti e studentesse in emergenza abitativa, per tutte quelle idonee non assegnatarie degli studentati Er.Go".
Aula troppo affollata: “Sospesa lezione al 38”
"In moltə erano costrettə a seguire stando per terra o sulla porta", riferisce il Cua, mentre al 36 "grazie alla pressione di studentesse e studenti sono finalmente riaperte le porte del cortile definitivamente".
::: Notizie brevi :::
Nuovo murale in piazza Verdi, Cua: "Andiamo a prenderci le case" | Sgb: "Alla riapertura dei nidi si presentano grossi problemi mai risolti" | Asia-Usb: al Fossolo rinviato un altro sfratto | A San Pietro in Casale imbrattata di nero una panchina pubblica con i colori arcobaleno, poco distante tracciata una svastica.
“Vogliamo una vita bella”: cancellato il murale in via Zamboni
Il muro tra Scuola di Lettere e biblioteca di Discipline umanistiche "tornato a essere un vuoto agglomerato di silenzi assordanti", ma "sbaglia di grosso" chi "si aspetta che ci accontenteremo della miseria e del silenzio", scrive il Cua: "Vogliamo una vita bella e stiamo venendo a prendercela, ora più che mai".
Collettivo Gkn e reti ambientaliste chiamano la piazza: “Bologna può insorgere come Firenze”
La data da segnare sul calendario è sabato 22 ottobre: "Il modello emiliano-romagnolo continua a mettere il Pil, la corsa delle merci e dei profitti prima della trasformazione radicale da cui bisogna invece partire e per nascondere le proprie responsabilità dichiara, a sole parole, l’emergenza climatica".
“Cosa vuol dire per noi occupare?”
"Occupare per noi vuol dire sperimentare, anche se per poco, una scuola diversa: che possa insegnare come ragionare e come avere un pensiero critico, in cui la socialità possa essere vissuta realmente, un luogo che trasmetta saperi antifascisti, antisessisti e antirazzisti", scrive Scuole in lotta in una riflessione sull'ultimo anno di mobilitazioni studentesche.
“Vogliamo una vita bella”, grande scritta in via Zamboni
Nuovo graffito tra i civici 36 e 38 di via Zamboni, dove dai tempi dell'Onda sono dipinte le rivendicazioni di collettivi e movimenti universitari. Cua: "Preservare un patrimonio Unesco è anche garanzia di silenzio. Abbiamo preso voce, parola, spazio, lasciato un pezzetto della nostra storia di precarietà, sfruttamento, paure ma anche di rabbia e gioia".
“Il corpo è mio”, scritta a vernice e performance davanti a San Pietro [foto]
Ieri sera, durante la "parade per una vita bella", partecipata da "più di cinquemila persone", scrive Split. "Sanzionamenti" anche contro Eni, Hera, Camplus e provveditorato: "Incredibile giornata di lotta, di divertimento, di contestazione alla guerra dei padroni".
La parade studentesca “per una vita bella”
Studentesse e studenti scendono in strada al ritmo di numerosi dj: "Per noi vivere la città significa non esserne esclusə in nessuna sua parte, rifiutarne la militarizzazione e il confinamento, avere la possibilità economica di fruirne, abbattere la dicotomia tra margini e centri".