Lo spazio occupato di via Larga ha lanciato oggi l’allarme per un imminente intervento di polizia: “Resistenza pacifica e creativa”.
E’ la solita storia. A un’occupazione che assume connotati politici e a creare auto organizzazione, ecco che subito si chiede il ripristino della legalità. Questa volta ad essere presa di mira è l’Officina Tsunami. “Il proprietario ci ha comunicato in giornata di avere chiesto lo sgombero – spiega uno degli occupanti – Non ci resta che aspettare gli sbirri. Li attendiamo qui davanti”.
Per Tsunami sarebbe il secondo sgombero. Occupato l’11 novembre 2011 con finalità artistiche e abitatati, il grande capannone in via Larga è stato sgomberato il 29 dicembre, per poi essere rioccupato poche settimane dopo.
“Proponiamo un luogo che permetta di uscire dal circuito mangiasoldi del business del divertimento bolognese e nel quale dar vita a incontri ed eventi per tutta Bologna e che siano fonte di riqualificazione del quartiere Roveri”, scrivevano gli occupanti. Evidentemente qualcuno vuole che quello spazio occupato ritorni nella sua condizione originaria, inutilizzato e pieno di rifiuti.
> Il comunicato di Officina Tsunami:
A seguito della notizia sulla possibilità di uno sgombero imminente, abbiamo intrapreso una forma di “resistenza” PACIFICA e CREATIVA al fine di informare e sensibilizzare la cittadinanza tutta.
A quasi un anno dal nostro insediamento nello stabile di via Larga 35/2 ci viene chiesto di lasciare l’edificio,che in questo lasso di tempo abbiamo ripulito e riqualificato e che versava nel piu’ completo abbandono e degrado.
Il nostro progetto ha sempre mirato alla creazione di un centro di sviluppo e diffusione artistico-culturale e sociale, NON autoreferenziale, ma aperto a collaborazioni e che non fosse meramente “ricreativo” ,ma anche educativo.Il tutto in un ambito “underground” e fuori dalle logiche commerciali imperanti.
L’associazione culturale Urban_Reset è stata creata per dare una sorta di riconoscimento/organigramma alle nostre attività per cercare di ottenere LEGALMENTE la fruizione dello stabile.
Riteniamo che lo sgombero,oltre a cancellare un anno di duro lavoro, farà ripiombare la zona nel degrado,svalorizzandola (a discapito dell’intero quartiere) e significherà l’”uccisione” di un polo di opportunità per l’intera città.
Officina Tsunami