Acabnews Bologna

#Occupiamobancaditalia, “un abuso le cariche laterali della polizia”

Tpo e Sadir annunceranno domani alla stampa le iniziative legali a seguito del ferimento di un’attivista. #Occupybologna: “Ieri è andata in scena una parte importante del tipo di lotte che ci aspetta”.

13 Ottobre 2011 - 17:47

Pubblichiamo i comunicati arrivati oggi in redazione dopo l’azione alla Banca d’Italia e l’occupazione dell’ufficio esecuzioni e protesti.

> Il comunicato di Tpo e Sadir:

Ieri eravamo in tanti davanti alla sede bolognese della Banca d’Italia. Eravamo in tanti a chiedere di poter entrare per rispedire simbolicamente al mittente la missiva di Draghi e Trichet al governo Berlusconi: una missiva la cui ricetta da un lato è fatta di privatizzazioni, austerity, tagli a welfare e servizi primari e dall’altra pone immediatamente il problema dello svuotamento di senso della politica e della democrazia. Una lettera insomma che propina distruzione di diritti fondamentali e commissariamenti di interi paesi come soluzione a questa crisi.

Per rispedire al mittente questa lettera abbiamo costruito un’iniziativa ampia di dissenso,di contestazione e di forte indignazione rispetto alle politiche economiche di gestione della crisi. In tanti, studenti, precari, partite iva abbiamo espresso un sacrosanto diritto al dissenso, utilizzando cartelli che simboleggiavano la nostra contrarietà rispetto alla dittatura finanziaria e alla crisi economica che stiamo subendo sulla nostra pelle. Ci siamo avvicinati ai cordoni delle forze dell’ordine in maniera pacifica chiedendo di poter consegnare simbolicamente la lettera /cartellone e in risposta abbiamo subito pesanti cariche da parte dei reparti polizia e carabinieri. Ancora più pesanti sono state le due aggressioni laterali, assolutamente ingiustificate e che andavano a colpire proprio chi stava di lato e nelle ultime file, senza nemmeno la possibilità di proteggersi con i cartelli. È in quest’ultima occasione che una ragazza di 23 anni Martina, studentessa di Arti Visive e attivista del collettivo universitario Sadir è stata volontariamente colpita al volto e ha riportato la rottura di quattro denti e la tumefazione del labbro inferiore. Pensiamo che spaccare letteralmente la bocca ad una ragazza che in quel momento non stava facendo niente di pericoloso non possa che leggersi nella volontà punitiva del “fare male” e del “dare una lezione”.

Come emerso anche oggi dagli organi di stampa, si può chiaramente parlare di un uso eccessivo della forza da parte dei plotoni di polizia e carabinieri e definire un vero e proprio abuso atto a far male le cariche in corsa subite lateralmente, in una delle quali proprio Martina è stata gravemente ferita al volto. Su questo non vogliamo girarci troppo sopra. Le responsabilità sono in primis di chi quella piazza doveva gestirla. Il dirigente Casavola deve essere allontanato perché si è dimostrato essere un pericolo per l’ordine pubblico di questa città.
Il fatto che la polizia in questo paese (e ci teniamo a sottolineare che è tra le poche in Europa) non abbia un codice di riconoscimento personale sul casco non può nascondere quelle che sono le responsabilità dei singoli. Anche tra le forze di polizia che erano presenti ieri in piazza chi sa parli. Invitiamo gli operatori della stampa, i fotografi e chi era presente in piazza ieri ad aiutarci a reperire filmati ed immagini che documentino la vera e propria aggressione subita da Martina.

Convochiamo per domani alle ore 12 una conferenza stampa presso il centro sociale Tpo di via Casarini 17/4 per comunicare le iniziative legali che tutti insieme intendiamo intraprendere contro i veri protagonisti della violenza e dell’aggressione fisica.

Ci vediamo tutti a Roma il 15 ottobre!

Forza Martina!

Gli indignati di Tpo e Sadir

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> Il comunicato di #OccupyBologna:

Ieri a Bologna è andata in scena una parte importante del tipo di lotte che ci aspetta.

Puntare determinati prima contro Bankitalia per restituire al mittente le lettere assassine della finanza globale, poi occupare l’ufficio Pignoramenti e sbarazzarsi di quelle cartelle che significano impoverimento della società, questo descriveva bene la doppia sfida che ci troviamo davanti: quella di scagliarsi contro i simboli degli esecutori materiali della crisi che viviamo oggi, unita a quella di trovare le vie reali, pratiche per non subire queste maledette politiche di austerity!

#occupybologna nasce sul modello di quello che sta succedendo in questi giorni a wall street e in tutte le più grandi città d’america, corre su una strada che congiunge la spagna degli indignados alla rabbia del cile e dell’inghilterra, ha negli occhi la primavera araba e quello che ha significato in questo 2011 in cui un nuovo movimento globale si sta affacciando sulle macerie di un modello di sviluppo in crisi sistemica come dice anche Trichet..

#occupybologna guarda verso Roma, solidarizza con l’occupazione di via Nazionale dei #draghiribelli e prenderà parte alla giornata del 15 ottobre in cui questo nuovo movimento globale si affaccerà in tantissime piazza del mondo contemporaneamente. Volerà verso Roma parlando i linguaggi del rifiuto in toto di questa classe politica e del blocco delle città e dell’economia come pratiche reali per mettere un punto e dire: ora questi “indignados” li dovete ascoltare..

#occupybologna crede che sarà dopo il 15 ottobre che si dispiegherà veramente la nostra scommessa..la scommessa di una città intera che si ferma e reagisce alla crisi..la scommessa di scuole ed università in rivolta, di strade piene della rabbia dei precari e di tutti i senza futuro di questo paese..la scommessa di prenderci le piazze per organizzare dal basso nuove forme di convivenza e di solidarietà che si sostituiscano piano piano alla devastazione sociale del neoliberismo in crisi.

#occupybologna non ha bisogno nè di padroni, nè di padrini..del resto..siamo il 99%!

#occupybologna