Acabnews Bologna

Occupazioni abitative, il Comune tratterà con Regione e aziende sanitarie

Ne dà notizia Asia a seguito dell’incontro di lunedì in prefettura dopo lo sgombero della tendopoli a Palazzo d’Accursio. Intanto Làbas prosegue la campagna #ioccupo: sfratto rinviato e blitz al Quartiere Saragozza.

01 Ottobre 2014 - 10:53

Palazzo d'Accursio, Merola luce acqua residenza subito (© Michele Lapini) Asia ha definito “lunga e moderatamente proficua” la protesta di lunedì tra piazza Maggiore e piazza Roosevelt,  “cominciata con un inutile spiegamento di forze dell’ordine a Palazzo d’Accursio,con un inutile spreco di risorse in un periodo dove lo Stato lamenta crisi”.

Spiega il sindacato: “Avevamo dichiarato in assemblea, pubblica e aperta dove anche l’Assessore Frascaroli ha parlato, che ci saremmo spostati nella mattinata di fronte alla prefettura per partecipare al tavolo convocato per le undici di mattina, e cosi abbiamo fatto anche di fronte alla farsesca ed inutile mostra di muscoli che l’ Amministrazione Pubblica ha voluto inscenare, un bel modo di spendere i soldi dei cittadini. Il tavolo in prefettura che ha visto la presenza del Prefetto e dell’assessore al welfare Amelia Frascaroli oltre che dei rappresentanti del Policlinico Sant’Orsola proprietaria delle case occupate Nelson Mandela in via Irnerio e dell’ Ausl di bologna, proprietaria dell’Ex clinica Beretta. Pesa invece l’assenza della Carisbo proprietaria delle ex scuole Ferrari in via Toscana che ancora una volta dimostra totale chiusura rispetto ad una trattativa, anche mediata dalle istituzioni, ed una totale insensibilità rispetto al forte disagio che tutti i giorni gli occupanti provano dopo il distacco della luce e dell’acqua ormai più di un mese fa. Un incontro ottenuto grazie alla resistenza e la determinatezza della tendopoli che ha visto la partecipazione costante degli abitanti delle nostre occupazioni”.

Continua la nota diffusa ieri sera da Asia-Usb: “La discussione si è concetrata principalmente sulla richiesta di riallaccio delle utenze ha visto da parte della Prefetto e dell’assessore Frascaroli una generale disponibilità a trovare una soluzione da concordare con gli enti proprietari degli stabili presenti, soluzione che come sostenuto dai rappresentanti dell’Ausl e del Policlinico Sant’Orsola non può spettare a loro, decisi nel tentativo di vendita dei due stabili pubblici, ma che conivolge direttamente la Regione Emilia Romagna a cui i due enti fanno capo. Abbiamo ottenuto quindi un nuovo tavolo che verrà convocato per la prossima settimana,e che vedrà anche la presenza di un esponente della Regione, sperando che finalmente si possa avere una risposta chiara e concreta sul futuro dei due stabili”.

L’assessore Frascaroli conferma che ci sarebbe disponibilità da parte dellle aziende sanitarie a “discutere” dell’utilizzo degli immobili vuoti e invenduti per l’emergenza abitativa. Tuttavia, come rimarca l’associazione inquilini, “la grave assenza di Carisbo purtroppo porta ad un nulla di fatto rispetto alla pesante situazione degli occupanti di via Toscana, situazione al più presto vedrà la nostra mobilità per prenderci i diritti che ci spettano.

Asia sottolinea poi di aver “denunciato i tempi biblici con cui l’amministrazione pubblica bolognese sta affrontando l’emergenza abitativa che da tempo colpisce non solo le fasce più deboli della popolazione ma che inizia a colpire anche chi fino a qualche tempo fà era parte integrante della fascia lavoratrice di questa città”.

“Siamo stati costretti – si legge in conclusione – dopo mesi di infruttuose trattative ad un atto forte come la tendopoli all’interno di palazzo d’Accursio. Una critica a cui l’assessore ed il prefetto hanno risposto impegnandosi a velocizzare i tempi sul tavolo tra grandi proprietari ed istituzioni nel tentativo di utilizzo in via provvisoria di stabili pubblici e privati sfitti, un tavolo a cui continua ad esserci negata la possibilità di partecipazione, vigileremo per monitorare continuamente i loro movimenti. Come sindacato ribadiamo che questa crisi abitativa non può essere risolta ne con la svendita dei numerosi stabili pubblici in disuso, utilizzabili per risolvere questa emergenza, ne con l’appoggio dei privati, volano di nuove privatizzazioni di patrimonio pubblico e welfare. Continuiamo a ribadire che occorrono serie politiche abitative, e le proposte che abbiamo sempre avanzato all’amministrazione e al Governo a livello nazionale vanno in questa direzione, che non riempiano ancora una volta le tasche dei palazzinari , no alla svendita di case popolari e immobili pubblici, la casa non può essere un parcheggio ma una progettazione di vita e di futuro”.

Sui fatti di lunedì interviene anche Ross@: “Dopo la provocazione delle destre la Giunta Merola ordina lo sgombero, ecco le larghe intese contro le lotte per il diritto alla casa. Lo sgombero del presidio permanente sul diritto alla casa di questa mattina a Bologna è un atto grave che descrive bene le caratteristiche di questa Giunta Merola. Dove non arrivano le provocazioni di Lega e Forza Italia arrivano invece le decisioni della Giunta sostenuta dal Pd e da Sel. La scelta di rispondere con la forza alle proteste ed alle richieste di casa, acqua e luce per tante famiglie mostra il vero volto di una amministrazione che non vuole affrontare il nodo della crisi abitativa e degli sfratti che stanno crescendo in tutto il territorio”. Solidarizza anche il Pdci: “L’acqua e la casa sono due diritti che non possono essere negati.”

Blitz al Saragozza (foto fb Làbas)Intanto Làbas segnala su facebook nuovi passaggi della campagna #ioccupo con uno sfratto rinviato in via Marconi e un blitz, nel pomeriggio di ieri,  agli uffici sociali del quartiere Saragozza: “Ottenuto un tavolo per venerdì mattina con l’impegno di trovare una sistemazione degna per la famiglia Ibrahim!”. Alla nuova occupazione del collettivo in via Mascarella arriva la solidarietà di Hobo: “Un altro tassello che si aggiunge alla lotta contro la speculazione e la svendita d immobili di Bologna, da parte del Comune. Un’occupazione che nasce in una zona della città che tramite la riappropriazione di spazi costituisce sempre più una risposta concreta ai bisogni di tanti e tante”.