Ne dà notizia il blog Infestazioni: “Abbiamo deciso di metterci al centro e nel centro. Abbiamo bisogno di spazio, il prossimo passo sarà la presa del palazzo”. In programma tra oggi e domenica workshop, tavole rotonde, momenti di socializzazione e musica.
“Dopo lo sgombero dell’esperienza di via Zago abbiamo promesso alla città che la lotta per gli spazi non sarebbe finita. Oggi abbiamo deciso di occupare temporaneamente la palazzina Magnani per aggiungere un tassello in più a questa lotta”. Ne dà notizia il blog Infestazioni.
Si legge nel post: “La palazzina Magnani è un’immobile di proprietà del Comune di Bologna, che nel dicembre 2020 lo ha acquistato dal Demanio per 2 milioni di euro in un ‘cortocircuito del pubblico per cui lo Stato compra qualcosa che è già dello Stato’ per riprendere le parole di Vag61. L’immobile era stato occupato dallo stesso Vag61 nel 2003 e dopo lo sgombero avvenuto nel giro di pochi giorni è stato abbandonato alla polvere fino ad oggi. In un primo momento destinata a deposito di macchinette del videopoker, ora l’amministrazione cerca di pulirsi la coscienza promettendo che la Palazzina Magnani diventerà un museo e verrà così restituita ai cittadini. Verrà infatti aperta alla città, ma solamente a quella parte di città che piace all’amministrazione, a quella ‘per bene’, sostanzialmente borghese, quella che non dà fastidio e che non è sgradevole da vedere o politicamente scomoda. Noi esistiamo e dunque occupiamo spazio. Questa volta abbiamo deciso di metterci al centro e nel centro, di farci vedere, di portare alla luce quell’altra città con le sue esigenze reali che il Comune cerca di nascondere sotto il tappeto relegandole ad un problema di ordine pubblico”.
Prosegue Infestazioni: “Abbiamo deciso di essere presenti in centro questi tre giorni con un evento politico. L’Amministrazione continua a negare le connessioni tra il nostro discorso politico e tutta la sua opera di mascheramento neoliberal, di soffocamento delle diversità, di omologazione, di appropriazione indebita delle nostre pratiche orizzontali di partecipazione dal basso, di esaltazione delle logiche competitive . Vogliamo che queste tre giornate di dibattiti siano l’occasione per sbattere nuovamente in faccia alla nostra controparte queste connessioni. Vogliamo ribaltare il loro linguaggio sulle istanze generative, sulla co-progettazione, sul co-design, sulla governance collaborativa. Vogliamo mostrare lo squallore dei progetti rigenerativi dell’amministrazione negli obiettivi e nella pratica, mostrando quanto le formule di narrata co-progettazione e governance collaborativa siano subdoli palliativi alla logica ancor più verticalista dei bandi tradizionali e che in sostanza non mutino le componenti di competizione, esclusivismo, rigidità e vuota retorica con cui il Comune premia il suo circuito privilegiato. In questi tre giorni vogliamo connetterci alle lotte portate avanti a Bologna, in Italia e in Europa, per la casa, gli spazi e le strade, contro i fenomeni di gentrificazione e guerra al povero. Vogliamo confrontarci con le nostre compagne sulle loro lotte e sulle loro modalità, per darci supporto a vicenda e sperimentare nuovi modi per colpire ed essere spina nel fianco. Vogliamo anche che questi tre giorni siano un momento di condivisione delle pratiche, per allargare le conoscenze, diffondere la pratica dell’occupazione e far nascere quanti più spazi possibili. Crediamo che affiancare teoria e pratica sia l’unico modo per riprenderci lo spazio di cui abbiamo bisogno per vivere. Lo abbiamo sempre detto, abbiamo bisogno di spazio, il prossimo passo sarà la presa del palazzo”.
Il programma delle iniziative, pubblicato sul blog, prevede tavole rotonde su occupazioni abitative, spazi sociali e gentrificazione, workshop su autodifesa legale e graffiti, colazioni, pranzi e cene sociali, musica la sera