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Occupato uno stabile sotto esproprio per i cantieri del Passante

Lo spazio è in via Agucchi 126. Oggi c’è stata inoltre un’azione comunicativa di Extinction rebellion alla sede Rai regionale: “Tratti meglio il tema della crisi climatica”. Ieri invece ambientaliste/i hanno apposto sul portone del Comune una targa in memoria delle “due piante poste dai cittadini nelle aree di cantiere di Scandellara e immediatamente abbattute”.

14 Aprile 2023 - 15:17

“Oggi alcune creature hanno preso possesso di uno spazio sottoposto a esproprio in via Agucchi 126 (quartiere della Pescarola), uno spazio che nei prossimi mesi sarà cantierizzato nel progetto dell’allargamento del Passante di mezzo, cioè il tratto di tangenziale e autostrada A14 che passa a 3 km dal centro di Bologna e in mezzo ad alcuni dei suoi quartieri periferici. Il Passante di mezzo è il punto più alto della cementificazione bolognese e della ristrutturazione che ha in mente la giunta di sinistra di Matteo Lepore. Distruzione delle aree verdi, sgomberi, prezzi delle case alle stelle… in mezzo a tutto questo, alcune creature hanno un’altra idea di felicità, e vogliono darle forza”. Così una nota inviata a Zic, con riferimenti al blog murodiviaagucchi.noblogs.org, dov’è riportato anche il programma dei primi tre giorni di occupazione.

Non è l’unica iniziativa di carattere ambientalista, oggi: un’azione comunicativa di Extinction rebellion ha interessato la sede regionale Rai di via della Fiera: “Stiamo fondamentalmente chiedendo che la Rai inizi a comunicare in maniera più onesta i veri dati sulla crisi climatica, la vera urgenza, il vero pericolo in Italia e nel mondo”, spiegano attiviste e attivisti.

Due manifestanti sono saliti sul tetto della guardiola d’ingresso appendendo lo striscione “DiRai la verità”, scendendo solo dopo un colloquio telefonico con il caporedattore del Tg regionale Ivan Epicoco, che ha promesso di incontrarli in mattinata. Gli attivisti chiedono, tra le altre cose, di “interrompere i finanziamenti dall’industria fossile, un bollettino giornaliero dei Tg regionali che che mostri la qualità dell’aria nelle regioni e un Consiglio dei giornalisti che possa portare a trattare meglio il tema della crisi climatica nei mass media”, spiega Lorenzo Tassotti, un portavoce. Intanto i manifestanti si dicono “molto contenti perché il caporedattore della sede di Bologna ha voluto chiamarci al telefono e dimostrandosi disponibile a intavolare una discussione con noi”. Infatti, “l’azione di oggi aveva questo come scopo”.

All’ingresso della sede, gli attivisti hanno anche affisso alcuni cartelli riprendendo in maniera sarcastica alcuni celebri programmi Rai. Così nascono gli slogan “Di questo passo, ‘L’Eredità’ sarà solo un pianeta morto”, “Ti domandi ‘Che tempo che fa’ ma non le cause della crisi climatica”, “I finanziamenti della Rai sono anche ‘Affari tuoi'”. Ma perchè proprio la Rai? “È l’emblema, il simbolo della comunicazione italiana. Mamma Rai è famosa per portare l’informazione in tutte le tv degli italiani e ci sembra il modo migliore per aprire un dialogo con un’emittente istituzionalizzata e rappresentante dell’Italia”.

Ieri, invece, AMO Bologna, Bologna for Climate Justice, la stessa Extinction Rebellion, Fridays for Future e Legambiente hanno tenuto una conferenza stampa davanti al Comune annunciando una “spentolata rumorosa in piazza Maggiore” per lunedì alle 16.30, per avere risposte rispetto alla Valutazione di impatto sanitario del passante. Nell’occasione,  è stata anche apposta sul portone di Palazzo D’Accursio “una targa in memoria di ‘Albero Lepore’ e ‘Albero Bonaccini’  le due piante poste dai cittadini nelle aree di cantiere di Scandellara e immediatamente abbattute. Si legge nella targa: “Città che dichiarò l’emergenza climatica, Bologna onora la memoria di ‘Albero Lepore’ e ‘Albero Bonaccini’, piante partigiane che con radicata determinazione difesero la salute delle/i bolognesi lungo le balze inquinate del Passante di Mezzo. Con vigore rivendicarono una Valutazione di Impatto Sanitario sull’infrastruttura che attraversa Bologna, rifiutandosi di soggiacere alla prepotenza di chi vuol asfaltare questa terra. Alzarono alta la loro voce a tutela della salute delle cittadine e dei cittadini, e del futuro delle prossime generazioni, e per la loro degna opposizione la Bologna ecologista qui ne ricorda le ribelli gesta”.