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Occupati gli uffici dell’Agenzia metropolitana per l’affitto [foto]

Stamattina incursione di Fuori sede non fuori casa e Social Log: “Quello di Ama è un fallimento annunciato”. Ottenuto un incontro e la disponibilità di Acer a partecipare al tavolo del 20 con Università ed ErGo.

14 Dicembre 2017 - 17:03

“Lo diciamo ormai da tempo e, di sicuro, al di là delle retoriche governative, non stupisce nessuno il fatto che l’emergenza abitativa a Bologna sia un problema estremamente reale. A differenza di pochi che sostengono che questo non sia affatto un problema e che basti semplicemente fare qualche sacrificio in più per far fronte al deficit di immobili in città, noi, precari, studenti e famiglie, ci troviamo sempre più coinvolti in questa situazione che impedisce a tanti e tante di poter condurre una vita dignitosa. Questa mattina, come studenti fuori sede, abbiamo occupato insieme agli inquilini delle case di transizione e sotto sfratto con Social Log gli uffici dell’Agenzia Metropolitana per l’Affitto, per chiedere un’assunzione di responsabilità riguardo ciò che da tempo sta accadendo in città”. Così recita un comunicato a firma Fuori sede non fuori casa e Social Log. “Quello dell’Agenzia Metropolitana per l’Affitto era un fallimento annunciato. E così è stato. Ad accorgersene in questi giorni, seppur con il solito ritardo che caratterizza le istituzioni- continua il comunicato- è stata addirittura l’Assessore alla casa Virginia Gieri che ne ha annunciato la chiusura. Chiaramente agli annunci che segnalano il fallimento non seguono mai risoposte concrete. E nell’emergenza abitativa diventata ormai strutturale, che ha visto precipitare la situazione anche sul fronte degli alloggi per gli studenti, le istituzioni continuano a navigare a vista. A seguito dell’occupazione degli uffici siamo riusciti ad ottenere un incontro con la dirigenza che si è svolto in mattinata, che ha portato ad ottenere un’apertura da parte di Acer per una discussione cittadina, alla presenza degli organi competenti sul tema casa, partendo dalla piattaforma di lotta stilata da Social Log e alla conferma della presenza di Acer al tavolo di martedi prossimo in Università”.

Scrivono ancora Fuori Sede non fuori casa e Social Log:Da ormai tre mesi ci siamo mobilitati per cercare di trovare soluzioni concrete anche al problema abitativo che sta attanagliando centinaia di studenti fuori sede. Nelle scorse settimane siamo riusciti a strappare un tavolo congiunto con Università ed Ergo che si terrà il 20 dicembre. Con l’incontro di oggi siamo riusciti ad aggiungere un altro tassello, strappando la disponibilità da parte di Acer a partecipare al tavolo già in programma per il 20 dicembre con Università ed Er.Go. A fronte dell’apertura di questo spazio crediamo che il Comune non possa far finta di nulla, limitandosi a registrare soltanto fallimenti ma debba partecipare ed aprire tavoli di confronto per arrivare a soluzioni concrete. Di seguito riportiamo alcune delle richieste che andremo a portare il 20 dicembre al tavolo con Università, Er.go e Acer: blocco delle tasse universitarie per gli studenti che, presentando certificazioni adeguate, dimostrano di non essere riusciti a trovare una sistemazione a causa del problema riscontrato da questa mobilitazione; nell’ottica di permettere anche a questi studenti di iscriversi all’Università di Bologna e di non rinunciare al pagamento della tassa di iscrizione, dovuta al fatto di non aver trovato casa, così da avere ancora tempo per organizzarsi nell’ottica di trasferirsi in città; contratti di affitto ad hoc per gli studenti universitari con patto di locazione tra Università e proprietari di case, riconoscendo il fatto che la condizione degli studenti in città è una condizione specifica che, come tale, merita specifici contratti e agevolazioni; individuazione da parte di Acer e Comune di alloggi da mettere a diaposizione dei fuori sede con cononi calmierati; stante il fatto che i cambiamenti urbani della città di Bologna impongono l’utilizzo di mezzi pubblici, chiediamo un sistema di trasporti che permetta anche agli studenti che vivono lontano dalle proprie facoltà di viaggiare in tempi modici a prezzi esigui; per ricevere la borsa di studio da fuori sede è necessario prendere un alloggio oneroso per almeno 10 mesi nell’anno accademico, cioè dal primo ottobre 2017 al 30 settembre 2018. In sostanza chi stipula un contratto dopo il primo dicembre non raggiunge i 10 mesi dentro l’anno accademico e quindi non viene considerato come fuori sede. Considerata che la scadenza ad Er.Go è entro e non oltre il 31 gennaio, chiediamo che anche chi, faticando a trovare casa, ha stipulato un contratto oneroso con meno di dieci mesi nell’anno accademico in corso possa ricevere la borsa di studio da fuori sede; copertura totale da parte di Er.go per tutti gli idonei delle graduatorie di aventi diritto per la Borsa di studio”.