Acabnews Bologna

Occupa anche il Belluzzi

Gli studenti: “Ieri dagli assessori provinciali una sola risposta: ‘non abbiamo soldi'”. Lettera di alcuni genitori che solidarizzano con gli studenti sospesi e denunciati: “Non può essere la soluzione”.

26 Novembre 2013 - 18:17

L’Istituto tecnico ha occupato stamattina: sono così sette le scuole in mano agli studenti. Ne ha dato notizia il Cas stamattina.

E’ stato anche diffuso il resoconto dell’incontro di ieri in provincia: all’assessore all’Istruzione, si legge su facebook, “prima di tutto abbiamo chiesto il suo parere riguardo alle cariche del 15N, quando per la seconda volta abbiamo trovato le porte sbarrate davanti alle nostre rivendicazioni. La risposta è stata che lui era sempre stato disponibile al dialogo e che non approvava di certo quanto era accaduto, peccato che già dal primo giorno di protesta per le assemblee, il 5 Novembre, la polizia si sia schierata a difendere quel palazzo del potere”

“Presto è arrivato anche l’assessore al Bilancio – raccontano gli studenti dell’Assemblea delle scuole ribelli – che a quanto pare doveva essere di competenza riguardo alla questione delle assemblee e dell’edilizia. Abbiamo allora parlato dei problemi individuati dall’assemblea delle scuole all’Isart occupato chiedendo soluzioni immediate alla questione delle assemblee, delle scuole che cadono a pezzi, della sempre più sterile didattica che si affianca ad un clima sempre più autoritario. La risposta è stata una sola: ‘ci dispiace ma non abbiamo soldi’.”

“Non possiamo lasciare che le nostre legittime rivendicazioni vengano liquidate così facilmente – si conclude la nota – senza alcuna assunzione di responsabilità e menchemeno alcuna risposta concreta. Torneremo in piazza il 27 Novembre, senza paura ne del manganello, ne delle denunce ne delle sospensioni degli ultimi giorni, siamo consapevoli della legittimità delle nostre richieste e pretendiamo di essere ascoltati!”. L’appuntamento è per le 9 in piazza XX Settembre.

Intanto è stata diffusa una lettera di alcuni genitori in solidarietà agli studenti sospesi e denunciati per le proteste di questi giorni: “Sappiamo che nelle pentole dei consigli di classe, bollono denunce e sospensioni, forse anche bocciature. Non pensiamo, però, che questa possa essere né la soluzione, né la risposta della società: in questa situazione non possiamo che sentirci un corpo unico con i nostri figli, e fare nostre le loro azioni, le loro lotte”.

“Le occupazioni delle scuole hanno la stessa dignità degli scioperi che in questi giorni infiammano il nostro paese – si legge inoltre – gli studenti, come i tranvieri di Genova, come i facchini di Bologna, hanno scioperato senza alcun paracadute che le loro legittime rivendicazioni. Lasciamo, dunque, i sentieri di guerra, e camminiamo insieme, studenti,docenti, genitori, personale non docente, difendendo, insieme, questa nostra povera scuola pubblica, primo bersaglio delle attuali, drammatiche, politiche neoliberistiche ed antisociali.”