“Non siamo disposti ad accontentarci delle briciole”. Sempre oggi, in rettorato ha protestato anche il personale tecnico-amministrativo che chiede il riconoscimento del fondo accessorio: “Corsa contro il tempo”, avverte la Cub.
“La mobilitazione continua: al Senato Accademico oggi hanno parlato gli studenti! Questa mattina in tanti e tante ci siamo recati alla sede del rettorato, in via Zamboni 33- raccontano gli Studenti contro il nuovo Isee- per contestare le misure proposte dall’Ateneo per far fronte alla situazione emergenziale in cui versa il diritto allo studio. Come abbiamo già dimostrato con i blocchi della scorsa settimana, non siamo disposti ad accontentarci delle briciole che l’Università investe per deresponsabilizzarsi ed evitare di risolvere i problemi. Riteniamo che la riduzione delle tasse per chi rientra nelle fasce di contribuzione ridotta sia una manovra, per quanto utile, del tutto inadeguata senza un innalzamento delle soglie d’accesso. Senza questo correttivo, la situazione reale degli studenti colpiti dal nuovo calcolo Isee cambia ben poco. Crediamo quindi che una misura realmente efficace debba ampliare il bacino dei beneficiari, non solo migliorare le condizioni di chi rientra nelle soglie. Pretendiamo inoltre trasparenza da parte dell’Ateneo. Vogliamo sapere quanti soldi incasserà in più l’Università rispetto all’anno scorso, a quanto ammontano gli introiti dovuti al pagamento maggiorato delle rette e in che misura vengono reinvestiti con l’operazione della scorsa settimana. Non siamo quindi disposti a fermarci di fronte alle prime risposte ottenute dopo mesi di mobilitazione. Siamo pronti a continuare, ad andare avanti in direzione di una più ampia e complessiva lotta per il diritto allo studio. Sogni, bisogni e necessità studentesche al tempo della crisi non sono affare da campagna elettorale, ma carne e sangue per tutti e tutte noi. Vogliamo libero e garantito accesso alla cultura, ai saperi, all’arte e ai servizi. Per questa ragione la scorsa settimana siamo stati a Palazzo Albergati ad autoridurci il costo della mostra sui Brueghel, e per questa stessa ragione il 2 dicembre saremo alla Feltrinelli di piazza Ravegnana, per denunciare il costo inaccettabile dei testi universitari necessari per proseguire il nostro percorso di studi. E due giorni dopo, il 4, ci troveremo alle 14 in Piazza Verdi per dirigerci insieme verso il Museo Civico Archeologico dove conquisteremo nuovamente la possibilità di vedere la mostra sull’Egitto ad un prezzo accessibile”.
Prima della protesta degli studenti, inoltre, al rettorato era andata in scena quella del personale tecnico amministrativo che è in mobilitazione per il salario integrativo. “In campagna elettorale il rettore aveva promesso fondi per garantire un avanzamento economico in busta paga- spiega la Cub– attraverso le Peo”, cioe’ le progressioni economiche orizzontali.
Il problema e’ che per concretizzare l’operazione c’e’ tempo fino a fine anno, aggiunge la Cub, perche’ la Legge di stabilita’ blocca i fondi a partire dal 2016: “O si procede adesso e servono 2,5 milioni oppure non se ne fa nulla”. C’è da fare dunque una “corsa contro il tempo”, dice il sindacato di base. Il presidio di oggi, convocato unitariamente dalla Rsu, ha intanto ottenuto l’apertura di un tavolo a partire da venerdì.