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Nuovo bonus affitto, ma “portale bloccato” e “chi prima arriva, prende i soldi”

Adl Cobas: penalizzzato “chi ha una connessione debole, chi non ha una connessione a casa, chi non può stare il martedì mattina al computer per richiedere il beneficio. Comune individui proposte serie e rispettose di un’esistenza degna”.

14 Ottobre 2020 - 11:10

“Criticità non indifferenti” riguardano il nuovo contributo per l’affitto richiedibile da ieri al comune di Bologna, tecniche e non. Lo denuncia Adl Cobas: “Non verrà stilata una graduatoria, ma varrà la logica del ‘chi primo arriva, si accaparra i soldi’. Verrebbe da ridere, se non fosse per il fatto che a ridere sicuramente non saranno quei nuclei che, magari in condizione di maggior disagio, si vedranno rifiutare la domanda perché non sono stati tra i primi a ‘cliccare’ o hanno avuto un qualsivoglia problema tecnico”.

Prosegue il sindacato: “Un altro dubbio ci viene appunto, leggendo tra le righe, circa la modalità di autenticazione per poter presentare la richiesta: tramite identità digitale. Facile prevedere problemi già a partire da stamane, giorno in cui dovrebbe cominciare ad essere attiva la procedura per poter richiedere il bonus. Ci stanno già arrivando le prime segnalazioni a conferma di ciò che diciamo, il portale di accesso per la domanda risulta bloccato, oltre a problemi di autenticazione. Questo sistema, che ha l’aria di essere tecnologico ed efficiente, lo è solo all’apparenza, penalizza chi ha una connessione debole, chi non ha una connessione a casa (pensiamo a molt* anzian*, ma non solo: student*, lavorator* precar*), chi non può stare il martedì mattina al computer per richiedere il beneficio non avrà accesso al contributo (pensiamo ad una banalità: spesso chi fatica a pagare l’affitto non può chiedere un permesso al lavoro per assentarsi, ancor meno se lavora con delle misere tutele o senza). Tutto ciò per accaparrarsi una quota di tre mensilità per un massimo di 1500 euro a persona su un fondo di 1 milione e 700mila euro: facendo due conti approssimativi si può stimare una platea di 1200-1300 beneficiar*”.

“Il Comune – si legge poi – come già chiedevamo a gran voce durante i primi mesi di questa ‘nuova’ crisi, non si è fatto carico di una mediazione politica tra i proprietari e le centinaia di inquilini che si trovano a dover chiedere la riduzione del canone come se fosse l’elemosina, o a districarsi tra i bonus, come quest ultimo, i quali, oltre ad essere difficili da ottenere, risolveranno solo in minima parte il problema. Come sempre, chi ci governa pensa di risolvere problemi strutturali e di lunga durata, come quello abitativo nella città di Bologna, con soluzioni tappabuchi, invece di dar vita a strategie di medio-lungo periodo. I prossimi mesi saranno duri e pieni di contraddizioni, Ma noi, insieme alle persone che ogni settimana si presentano ai nostri sportelli, continueremo a sollecitare il Comune e le istituzioni che dovrebbero occuparsi di questo problema, fino a che non verranno individuate proposte serie e rispettose di un’esistenza degna!”.