In via Zago: “Moltx di noi vengono dell’esperienza di Xm24 e dai collettivi che l’hanno animato, altrx sono salitx a bordo del nostro galeone pirata dall’occupazione dell’ex Sani, altrx ancora vengono da altre strade”. Stasera aperitivo di autofinanziamento, domani prima assemblea: “Più forte sarà il tentativo di estirparci, più profonde saranno le radici che metteremo”.
“Una storia infinita è davvero tale se è ricca di colpi di scena! Oggi giovedì 21 aprile 2022 abbiamo aperto le porte di un altro spazio in città!”, annuncia un comunicato inviato a Zic e diffuso sul blog Infestazioni e i canali web dell’Xm24. L’immobile è in via Emilio Zago 1: era stato già occupato nel 2015 da La Rage, poi sgomberato e restituito alla polvere. “Dopo oltre due anni di restrizioni, crisi sanitaria, economica e sociale, riaprire spazi di libertà, autogestiti e lontano dalle logiche del profitto- scrivono le/gli occupanti- è una necessità che non possiamo più procrastinare. Il 6 agosto 2019 l’allora assessore all”immaginazione civica’ Matteo Lepore pensava che con le ruspe e una falsa promessa avrebbe cancellato per sempre l’esperienza di Xm24. Ma solo il giardiniere più incauto pensa che strappare la malerba basti per non farla tornare. L’erba cattiva, si sa, non muore mai! Ed infatti in questo tempo si è diffusa e moltiplicata all’ombra dei pertugi, rafforzando le sue radici… Ed ora che è primavera, esplode in un pomeriggio di riappropriazione e liberazione. Le false promesse del mega-assessore non hanno fermato il nostro appuntamento con la città: il 15 novembre 2019 abbiamo aperto le porte dell’ex Caserma Sani, un’area verde gigantesca restituita al quartiere, relegata di nuovo all’abbandono e alla speculazione edilizia due mesi dopo, con l’ennesimo sgombero. Altro tempo è passato in cui non abbiamo smesso di curare legami, tessere rapporti, sostenere iniziative, percorsi e comunità alternative. La recente esperienza di Banca Rotta ha di nuovo acceso i riflettori sulla questione spazi. Per noi è sempre stato chiaro: gli spazi a Bologna ci sono”.
Continua il testo: “Abbiamo preso parte al percorso di Banca Rotta per creare un ulteriore passo avanti in questa estenuante marcia che ci vede coinvolte fin dai tempi del LaboratorioSpazi, passando per il Comitato Esa, arrivando agli infiniti tavoli comunali di supposta co-progettazione. A tutto questo il Comune stesso ha imposto l’ennesimo stop a suon di camionette, falsità e cemento. Un altro muro eretto a chiudere un altro spazio vuoto, che tale rimarrà a lungo, come molti altri. Sono ancora aperte le ferite lasciate dai tanti, troppi sgomberi di spazi autogestiti che questa città porta con sé. Non possiamo arrenderci alle modalità di gestione previste dall’amministrazione di questa città che mettendosi una finta maschera innovativa parla di inclusione, multiculturalismo, solidarietà e mutualismo, mentre nei fatti impone,con la solita retorica della legalità e del decoro un modello di governo urbano che poggia su sgomberi e repressione finalizzati ad espellere le fasce sociali piú svantaggiate e le soggettività non conformi o non assimilabili alle sue logiche e alle sue vetrine. A muoverci in questa nuova impresa è il bisogno che sentiamo di una socialità radicalmente diversa e l’urgenza di sottrarre tempi e spazi alla colonizzazione del capitale: non vogliamo rimanere inerti davanti alla sparizione di qualsiasi possibilità di mutualismo, intersezione, autodeterminazione e autogestione. Se le occupazioni di spazi si moltiplicano, se ogni entità con i suoi mezzi e le sue pratiche apre luoghi di autogestione dal basso, allora l’amministrazione non potrà asfaltarle tutte, ma sarà costretta a trovare il modo di riconoscerne l’esistenza”.
Scrivono infine le/gli occupanti: “Moltx di noi vengono dell’esperienza di Xm24 e dai collettivi che lo hanno animato, altrx sono salitx a bordo del nostro galeone pirata a partire dall’occupazione dell’ex Caserma Sani, altrx ancora vengono da altre strade e percorsi. Abbiamo età e vissuti diversi, ma ad unirci è la necessità ed il profondo desiderio di lottare per una società radicalmente diversa da questa, solidale, antirazzista, antisessista, antifascista e anticapitalista. Siamo, dunque occupiamo spazio: più forte sarà il tentativo di estirparci, più profonde saranno le radici che metteremo! Vi invitiamo a costruire insieme questa nuova avvenutura! Siete tutte invitate stasera a visitare lo spazio! Siamo in via Emilio Zago 1. A seguire aperitivo di auto-finanziamento e dj set. Venerdì conferenza stampa alle ore 12 presso lo spazio. Sempre Venerdì alle ore 19 prima assemblea pubblica di gestione dello spazio”.