Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Lgbtiq+ in Regione durante la discussione della legge su omotransfobia | Non Una Di Meno: “Con Giusi” | Padrone di merda ancora contro holding “che offre lavoratori a costi bassissimi” | Xm24: colazioni resistenti da venerdì | Imola Antifascista: mozione contro neofascismo non passa per astensione M5s, ma è “déjà-vu”.

24 Luglio 2019 - 19:40

“Siamo qui far capire alla politica che siamo presenti, che il compito del movimento non è appoggiare linee di partito ma di essere spina nel fianco della politica e per dire che la comunità Lgbt non chiede quello che propongono il Pd e l’Assemblea regionale, ma un riconoscimento dei diritti Lgbt e una piena lotta contro l’omotransfobia”. Queste le parole di un’attivista del B-Side Pride, che insieme ad altre realtà Lgbtqi+ attive in città e in regione ha tenuto un presidio questa mattina davanti all’ingresso dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e esibito uno striscione, dopo che in un comunicato diffuso nei giorni scorsi aveva definito la proposta di legge regionale “depotenziata e non all’altezza”. Dopo il presidio, gli attivisti sono entrati nell’aula per seguire la seduta che ha iniziato a discutere il provvedimento. La discussione proseguirà domani.

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Anche Non Una Di Meno prende posizione contro il procedimento disciplinare a carico di Giusi: “Denunciamo ciò che si configura, a tutti gli effetti, come un attacco violento alla libertà di manifestare e di esprimere il proprio pensiero, il proprio dissenso, la propria pratica dell’antifascismo. Condanniamo questi provvedimenti perpetrati in nome di una legalità e di una giustizia che è solo di facciata e, in quanto tale, ancora più pericolosa e tossica perché cela un vero e proprio attacco politico all’antifascismo. Il procedimento disciplinare che ha colpito Giusi è infatti scaturito dalla richiesta di alcuni esponenti istituzionali delle formazioni di destra al Comune di Casalecchio di applicare a Giusi ‘una condanna esemplare’.  Siamo coscienti di ciò che significa oggi essere dichiaratamente antissessiste, antirazziste e antifasciste, consapevoli che esprimere il dissenso per una donna significa anche esporsi ad auguri di stupro e minacce di morte. Siamo al fianco di Giusi, così come siamo al fianco di tutte le donne e le soggettività che mettono i propri corpi in prima linea in questa lotta, sapendo che il rischio è sempre più alto.
Non staremo zitte”.

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“Per il quarto giorno – è la segnalazione diffusa dalla pagina Il Padrone di merda – siamo tornati a presidiare l’ufficio bolognese” di una società presso la quale il collettivo si era già recato nei giorni scorsi e “che continuano a nascondersi nei loro uffici senza dare una risposta nonostante alla nostra prima visita si siano impegnati pubblicamente per risolvere la situazione dei lavoratori a cui non sono mai stati versati i contributi, e spesso neanche tfr e stipendi”. Gli attivisti aggiungono che, “non accontentandoci di una porta chiusa” si sono recati presso un negozio del centro storico, “i cui titolari hanno utilizzato i dipendenti assunti” tramite la società contestata in mattinata, “fregandosene di tutti i soldi che gli sono stati rubati”. Inoltre, nei giorni scorsi gli attivisti sono tornati al centro estetico davanti al quale un manifestante era stato arrestato durante una precedente contestazione: “Questa volta non ci hanno attaccato, per un’ora si sono dovuti barricare dentro il negozio, mentre le maschere bianche bloccavano la via e i loro affari, così imparano la lezione: chi sfrutta e si approfitta dei lavoratori subirà la nostra vendetta. Contemporaneamente ci stiamo muovendo per vie legali, che mettiamo a disposizione con la forza della solidarietà collettiva, ma sappiamo che non bastano le vie tradizionali”.

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“Tutte le mattine, tranne la domenica, dalle 6,30 in poi la città è invitata a fare colazione a Xm24, per fare due chiacchiere ed essere aggiornat* sulle ultime notizie che riguardano la situazione dello spazio, leggere il Giornale, fare un bagno in piscina, prima di andare al lavoro, o tornare a dormire… La colazione sarà offerta da Xm24. Vieni a riempirti la pancia e a rinfrescarti per iniziare bene la giornata!” E’ quanto si apprende su Facebook tramite la pagina Borsa dell’acqua calda, che invita agli appuntamenti giornalieri a partire dal prossimo venerdì, cioè il primo giorno successivo all’ultimatum dato dal Comune per lasciare lo spazio di via Fioravanti 24.

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“Nel Consiglio comunale di ieri è stata discussa la mozione del Pd e di Imola Guarda Avanti per inserire nei regolamenti comunali misure efficaci per impedire la propaganda neofascista in città. La mozione non è passata per via dell’astensione del M5S”. Lo segnala Imola Antifascista, che parla di “déjà-vu, visto che una modifica del regolamento comunale, apparentemente in tal senso, era già stata approvata dalla passata amministrazione Pd nel 2017. Perché allora presentare una nuova mozione? È semplice, perché al tempo l’appello su cui vennero raccolte oltre 1.300 firme fu cestinato dal Pd, per essere sostituito da un testo che oggi si rivela per quello che è, inutile ed inefficace. I banchetti ai neofascisti di Forza Nuova infatti sono stati concessi decine di volte negli anni passati, amministrazione Pd compresa: banchetti che abbiamo sempre prontamente contestato, perchè i fascisti non devono avere spazio, mai!”.