Consegnate in Regione oltre 7.000 firme per la proposta delle quattro leggi regionali su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo | Protesta dei Si Cobas con i lavoratori Cfp/Ilip in Consiglio comunale | Sfratto rinviato al Pilastro | Sciopero dell’Usb all’aeroporto Marconi: “Le condizioni nello scalo bolognese rimangono critiche”.
“Con grande soddisfazione comunichiamo che più di 7.000 firme sono state raccolte in questi pochi mesi, da aprile a settembre, per la proposta di quattro leggi regionali su acqua pubblica, transizione energetica verso le rinnovabili, stop al consumo di suolo, economia circolare nella gestione dei rifiuti.
Un grande ringraziamento va allə attivistə che si sono spesə senza riserve nei tanti banchetti ma soprattutto ai cittadini emiliano-romagnoli che hanno riconosciuto la validità della nostra proposta e hanno deciso di firmare”. Lo comunicano la , che oggi hanno tenuto un presidio davanti alla Regione per “consegnare il risultato di questo sforzo collettivo a chi poi avrà il compito di discutere e, si spera, approvare le quattro leggi: l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna”.
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Presidio in piazza Maggiore e protesta in Consiglio comunale dei Si Cobas, ieri, con i lavoratori Cfp dell’appalto Ilip che da oltre un mese “stanno presidiando i cancelli dell’azienda presso la quale hanno prestato la loro attività per molti anni”, ricorda il sindacato. “La logistica etica a cui la città di Bologna si riferiva era dunque questa? Ridurre la filiera degli appalti- continua il sindacato- significava buttar fuori i lavoratori dagli appalti e dal loro luogo di lavoro? Il processo di Internalizzazione dei lavoratori in appalto era riferito solo alle attività e non già ai lavoratori? Queste solo alcune delle domande retoriche che vorremmo porre alla politica cittadina troppo impegnata nella campagna eletterale per poter dare risposte concrete ai lavoratori. Dal loro canto i lavoratori non potranno che restare impegnati nella lotta per il mantenimento del loro posto di lavoro”.
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“Stamattina si sono presentate le forze dell’ordine con l’ausilio della celere per cercare di sfrattare un inquilino da una casa popolare del Pilastro, il quale solo grazie ai picchetti resistenti di Asia Usb con inquilini del quartiere e realtà solidali non è finito buttato per strada”. Ne dà notizia il sindacato, aggiungendo di aver poi appreso che si sarebbe tenuto “nel corso della giornata un tavolo in Prefettura con Acer e Ufficiale Giudiziario riguardante il prossimo accesso, escludendo però la rappresentanza sindacale di Asia Usb e dell’inquilino in questione. Solo in un secondo momento, a seguito della nostra determinazione e pressione sulle istituzioni è stata legittimata la nostra partecipazione. Nel frattempo pure il tentativo di confronto diretto con Acer non ha portato a soluzioni reali nonostante la richiesta da mesi di un piano di rientro adatto alla situazione lavorativa attuale dell’inquilino e una sospensione dello sfratto”.
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L’Usb ha proclamato per tutta la giornata di ieri lo sciopero del personale del trasporto aereo e indotto ad eccezione del personale Enav, coinvolgendo anche l’aeroporto Marconi: “Le condizioni nello scalo bolognese- afferma il sindacato- rimangono critiche con le maestranze messe sotto pressione dal sottorganico, con i noti problemi legati alla sicurezza delle operazioni tuttora irrisolti e alla vigilia di un autunno di inflazione galoppante senza che i salari si siano mossi di un millimetro. Rimangono aperti i problemi legati alla qualità della vita, ai turni di lavoro in un contesto di spinta al massimo sfruttamento esigibile, alla salute e sicurezza. Nonostante le ripetute proteste e denunce è inaccettabile la continua latitanza delle istituzioni regionali e cittadine che continuano a chiudere entrambi gli occhi di fronte alle carenze e inefficienze dello scalo bolognese”.