Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Manifestanti dentro la sede di ErGo: “Emergenza abitativa insostenibile” per le/gli universitarie/i | Famiglia sotto sfratto da associazione cattolica e i servizi sociali “rifiutano di prenderla in carico” | Lavoratrici denunciano atteggiamento “sessista e maschilista” da parte di un dirigente del Comune.

24 Febbraio 2022 - 21:08

“Occupata la sede di Er.Go!”. Lo comunica su Facebook Cambiare Rotta, che poco prima aveva convocato sul posto una conferenza stampa con Asia-Usb e Larissa Uberti. Recita il post: “A fronte di un’emergenza abitativa ormai strutturale all’interno della città di Bologna, vediamo come ancora una volta nulla venga messo in campo da parte delle istituzioni per risolvere la questione, da ErGo al Comune. Tra case fatiscenti, affitti sempre più inaccessibili e studentati numericamente insufficienti a rispondere alle necessità della popolazione universitaria, le uniche soluzioni proposte sono cohousing privati e studentati di lusso. Queste le risposte per chi cerca disperatamente casa per mesi, queste le soluzioni per tutti quelli che se non possono permettersi una casa in questa città possono tranquillamente andarsene”. Si legge in conclusione: “L’emergenza è diventata ormai insostenibile, non andremo via da qui fino a quando non avremo delle soluzioni concrete!”.

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Questa mattina la Piattaforma di Intervento Sociale e Rentstrike Bolognina hanno accompagnato negli uffici dei servizi sociali della Bolognina “i nuclei familiari di Omar e Kadi, che hanno cinque bambini e rischiano uno sfratto imminente da una struttura di proprietà dell’associazione cattolica Matteo 25, ed il nucleo familiare di Aziz che è già stato sfrattato e attualmente vive in un albergo con sua moglie ed i suoi due bambini, che dovranno rilasciare entro lunedi”, raccontano le/gli attiviste/i attiviste/i. I servizi sociali, si legge poi nel post sui social media, “hanno addirittura rifiutato di prendere in carica la famiglia di Omar e Kadi”. Concludono i collettivi: “Di fronte ad una situazione così drammatica abbiamo il dovere di organizzarci e richiedere a gran voce, con ogni mezzo necessario, che le risorse del ppnr vengano destinate al diritto ad avere una casa”. Da martedì 9 marzo apriranno “gli sportelli per il diritto alla casa nei nuovi spazi della Piattaforma di Intervento Sociale in via Nicolò dall’Arca 34”, aggiungono le/gli attiviste/i.

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Un dirigente del Comune “ci ha detto di andare a studiare, i toni si sono accesi e a un certo punto lui ha chiesto di andare a chiamare il nostro capo”. Lo denunciano, parlando di comportamento “sessista e maschilista”, le delegate Sgb ricevute martedì scorso per chiedere un’assemblea sindacale. Richiesta che però sarebbe stata ‘respinta’ con un rifiuto motivato da un presunto “danno erariale”, viene spiegato dal sindacato, che oggi è tornato a manifestare a Palazzo D’Accursio (“Abbiamo occupato l’anticamera del sindaco”) e chiede “a tutti i componenti della Giunta di prendere immediatamente le distanze dal grave atteggiamento” del dirigente, “del quale chiediamo le dimissioni”. Contestualmente, l’Sgb chiede di “riaprire il confronto sindacale personalmente e senza discriminazioni di alcun genere, né sessiste e né sindacali. L’assemblea è un diritto”.