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Zola Predosa, al centro raccolta rifiuti un lavoratore resta incastrato in una pressa | Cade l’alibi dell’ex militante neofascista Paolo Bellini per la mattina dell’attentato del 2 agosto 1980 | Rinviato un altro sfratto.

11 Dicembre 2021 - 19:09

Un grave incidente sul lavoro si è verificato giovedì notte al centro d raccolta rifiuti di via Calari a Zola Predosa, gestito dalla coop sociale La Fraternità per conto della multiutility Hera. Un lavoratore, impegnato nello scarico di materiale, è rimasto incastrato con un braccio all’interno dei meccanismi che pressa i rifiuti. Per poterlo liberare sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco a supporto degli operatori del 118.

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Maurizia Bonini, ex moglie di Paolo Bellini, l’ex militante neofascista imputato in Corte d’Assise a Bologna per concorso nella strage del 2 agosto 1980, testimoniando in aula ha detto di aver mentito agli inquirenti nel 1983, quando fornì un alibi a Bellini dicendo che quella mattina, passò a prenderla a Rimini alle 9.30 per poi ripartire verso il passo del Tonale. L’imputato, sostiene ora Bonini, sarebbe invece arrivato a Rimini alle 13, orario compatibile con la sua eventuale presenza a Bologna all’ora dell’attentato.

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“Anche oggi (ieri, ndr) una famiglia, che scaduto e non più rinnovato il contratto di casa e l’impossibilità di accedere al mercato privato degli affitti, ha visto rinviato il proprio sfratto, fino a febbraio. Questo lungo rinvio da la possibilità di vedersi assegnar la casa popolare che gli spetta e garantire un passaggio da casa a casa. Continueremo a monitorare l’operato di Acer rispetto alle tempistiche dell’assegnazione, che vengano fatte con la dovuta velocità”. Lo scrive Asia Usb.