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::: Notizie brevi :::

Anniversario della battaglia di Porta Lame, Strade di Resistenza a “cantare assieme, in memoria, in ricordo, in onore e gratitudine di chi si è battuto il 7 novembre del 44” | Scritta in via Zamboni dopo ordinanza Terni: “Indecorosǝ, indecidentǝ, nudǝ… Sì lo siamo!” | Pdm: “Titolare pasticceria ci denuncia per diffamazione e violenza”.

07 Novembre 2021 - 19:38

Oggi è il 77° anniversario della Battaglia di Porta Lame. Al termine della commemorazione ufficiale, stamattina, diverse persone hanno risposto all’appello “Vieni a cantare Bella Ciao a Porta Lame” diffuso da Strade di Resistenza: “Ci troviamo a cantare assieme, in memoria, in ricordo, in onore e gratitudine di chi si è battuto il 7 novembre del 44 in una delle battaglie più rappresentative della Resistenza nel nostro paese. Per tutte le Partigiane e i Partigiani che lottarono contro il nazifascismo prima durante e dopo quella giornata. Ricordare è necessario per praticare l’antifascismo tutti i giorni”. Alla commemorazione anche le attiviste e gli attivisti del Circolo Arci Guernelli: “Nell’anniversario della battaglia di Porta Lame, il ricordo della vittoria e dei caduti, tra i quali il compagno Guido Guernelli a cui il nostro Circolo è intitolato dal 1947”.

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Dopo la notizia dell’ordinanza “anti-prostituzione” del Comune di Terni che vieta “abbigliamento indecoroso” e di “mostrare nudità”, appare in via Zamboni.una scritta “Sex Work is Work. Indecorosǝ, indecidentǝ, nudǝ… Sì lo siamo!”. Scrive il Laboratorio Cybilla: “Abbiamo voluto però gridare che ordinanze di questo genere non devono esistere, che sui nostri corpi decidiamo noi e che Sex Work Is Work! Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti dellə compagnə di Terni che oggi marciano in Umbria, lasciando un segno nella zona universitaria bolognese, rimarcando che se toccano unə toccano tuttə e facendo un po’ di rumore per mandare un segnale chiaro”.

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Nel marzo 2020 le maschere bianche di Padrone di Merda avevano manifestato contro una pasticceria del centro “per dire una cosa semplice: i lavoratori vanno pagati. Difatti svariati ex lavoratori di questo negozio dovevano ancora ricevere migliaia di euro di stipendi arretrati e ci avevano segnalato comportamenti scorretti e mobbing”. Oggi danno notizia che il titolare del negozio “ci ha denunciato per diffamazione e violenza. In sostanza, dopo quasi due anni da questa ultima azione, la magistratura tira fuori questo vecchio fatto per attaccarci dopo che i loro altri tentativi di farci passare da criminali non hanno dati frutti”. Ma “in questi due anni avete continuato ad accanirvi contro le maschere bianche – senza riuscire a spezzarci – ma com’è possibile che, guarda caso, non vi siete mossi neanche una volta contro uno dei tanti Padroni di Merda che non pagano, che molestano e che aggrediscono?”, è la domanda rivolta dalle/gli attiviste/i alla Procura.