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Mujeres Libres aggiornano la guida all’interruzione volontaria di gravidanza | Continua con un flash mob la campagna di Extinction Rebellion contro gli investimenti sul fossile di Unicredit | Riapertura scuole, mobilitazione Sgb: “Mancano linee guida, classi a rischio contagio”.

01 Aprile 2021 - 21:17

Il collettivo femminista Mujeres Libres ha aggiornato sul suo blog la guida all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) per orientarsi ai vari percorsi possibili in città, frutto del lavoro di “un gruppo di ragazze che in modo diretto e indiretto si sono trovate ad affrontare un percorso di interruzione volontaria di gravidanza, dopo aver incontrato numerose difficoltà nel reperire informazioni in merito all’iter e alle strutture che elargiscono il servizio. Insieme a movimenti transfemministi di tutto il mondo, noi Mujeres Libres, ci mobilitiamo per l’autodeterminazione sessuale e riproduttiva, e – aggiungono- vogliamo ribadire che l’aborto libero, sicuro e gratuito è un nostro diritto fondamentale.”. Oltre alla brochure, Mujeres Libres mette anche a disposizione supporto telefonico e sostegno di “una voce amica”. Per essere contattate basta lasciare il proprio numero di cellulare in una delle chat dei profili social del collettivo.

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Flashmob degli attivisti di Extinction Rebellion, che oggi, travestiti da “grandi investitori” hanno inscenato “una grande abbuffata” di ‘denaro’ su una tavola apparecchiata ad hoc davanti all’Unicredit in piazza Galvani, protestando contro “i continui investimenti della banca sul carbone fossibile”. Unicredit e Intesa Sanpaolo infatti, spiegano, “sono le due banche italiane inserite nella lista delle 60 banche più grandi al mondo che continuano a finanziare il fossile. La questione è che sebbene i loro proclami siano tutti finalizzati alla sostenibilità, intanto continuano a finanziare la bolla del carbonio che continua a crescere”. In un video pubblicato dal collettivo su Facebook, inoltre, una professoressa di francese dell’ateneo ha spiegato di aver chiuso il proprio conto Unicredit, aderendo a una campagna nazionale di Xr, perché “non accetta che siano i propri soldi a finanziare la devastazione dell’unico pianeta che abbiamo”.

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Sgb interviene sulla riapertura delle scuole fino alla prima media annunciata dal governo: mancano “linee guida e protocolli”, mentre “le classi restano ad alto rischio contagio perché gli spazi sono inadeguati” e le vaccinazioni “vanno a rilento”. Inoltre, “i comitati di gestione, l’Ausl e l’Amministrazione comunale hanno sostanzialmente ammesso di non essere stati in grado finora di fare un tracciamento serio, di non volere e potere fare uno screening sistematico” e di “non riuscire a garantire che le bolle non siano ‘forate’ dal personale precario sbattuto di qua e di là “. Per questi motivi, il sindacato ha avviato le procedure per lo stato di agitazione del personale e sarà in presidio il 15 aprile, reclamando “una scuola inclusiva”, “vaccini per tutti e subito, una ricerca e riconversione di spazi per nuove scuole, l’assunzione dei precari, l’ampliamento degli organici e l’internalizzazione dei servizi e dei lavoratori in appalto”.