Noi Restiamo protesta davanti al rettorato: “Agli studenti dell’Università pubblica servizi scadenti, per la Business school nouvo campus ” | Nuova lettera di Zaky ai familiari | In una scuola lezioni sospese per mancanza di insegnanti, i precari: “Disorganizzazione pagata da docenti e studenti”.
Stamattina presidio “davanti al rettorato per denunciare le modalità con cui l’università di Bologna sta iniziando l’anno accademico. Mentre gli studenti dell’Università pubblica sono senza aule e con servizi scadenti, costretti alla Dad, la Bologna Business School investe in un nuovo campus oltre agli spazi già garantiti in fiera per le lezioni in presenza. Verso il 25 settembre, invertiamo la rotta!”. Così Noi Restiamo sui social.
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Sabato la famiglia di Patrick Zaky “ha ricevuto una nuova lettera da parte sua, in cui invia il suo affetto agli amici in Egitto e all’estero e ai colleghi delle università di Bologna, Siviglia e Granada. Ha anche ripetuto- riferisce la campagna Patrick Libero– la domanda che aveva posto nella sua precedente lettera, riguardante la data della sua prossima udienza per il rinnovo della detenzione, che è ancora vaga anche per noi e per i suoi avvocati. Secondo i suoi avvocati, la prossima sessione dovrebbe svolgersi nei ultimi dieci giorni di settembre, ma non ci sono informazioni precise, in quanto stiamo aspettando che gli avvocati conoscano la data esatta un giorno prima di quella prevista. D’altra parte, la data di inizio del suo semestre accademico all’Università di Bologna è stata confermata per il 27 settembre. Patrick spera, e anche noi, di poter raggiungere i suoi colleghi e di poter tornare al suo posto all’università”.
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Il preside dell’istituto Aldini Valeriani – Sirani ha comunicato che “a causa della mancata nomina di personale docente”, è stata disposta la sospensione dell’attività didattica per due giornate: oggi per tutte le prime e le quarte, domani per le seconde e le terze. I docenti delle classi sospese “verranno utilizzati per permettere il regolare completamento dell’orario delle altri classi”, ha scritto il preside. Lo segnala il Coordinamento precari/ie della scuola, che commenta: “Ancora una volta la vostra disorganizzazione la pagano gli altri. I docenti. Gli studenti. Non accettiamo giustificazioni”.