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Usb: “Tper taglia il salario aziendale ai dipendenti, un insulto ai sacrifici delle lavoratrici e lavoratori” | A Bologna nei primi cinque mesi dell’anno 5.800 infortuni sul lavoro | Extinction Rebellion a Palazzo D’Accursio: dal Comune solo “promesse, parole al vento e tentativi di greenwashing”.

08 Agosto 2020 - 15:19

Tper taglia salario aziendale ai dipendenti”, riferisce l’Usb, che parla di “insulto ai sacrifici delle lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico”. Scrive il sindacato: “La decisione unilaterale della direzione Tper di non pagare l’anticipo del premio aziendale è da respingere nei modi e nei contenuti. Le lavoratrici e i lavoratori non hanno responsabilità per le perdite subite in questi mesi di emergenza: le decisioni su riduzioni dei servizi sono state prese da istituzioni e azienda durante lo stato di emergenza, soprattutto con i successivi tagli al servizio estivo. Perché queste scelte dovrebbero ricadere sul personale di Tper? Perché nonostante i sacrifici di questi mesi nel garantire un servizio essenziale dovremmo subire ulteriori ingiustizie?”. E’ in arrivo “una stagione autunnale difficile e piena di incognite sulla tenuta del servizio in termini di sicurezza e non solo: con questa decisione l’azienda parte decisamente con il piede sbagliato aprendo una stagione di conflittualità”.

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Nonostante il lungo periodo di lockdown dovuto all’emergenza coronavirus, che ha ridotto l’attività produttiva, a Bologna nei primi cinque mesi dell’anno in corso si sono registrati ben 5.800 infortuni sul lavoro. La cifra emerge dai dati raccolti dall’Inail.

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Nei giorni scorsi anche Extinction Rebellion ha partecipato alla comissione consiliare convocata in Comune per fare il punto in merito al patto sul clima. E “anche questa udienza, come le precedenti, ci ha lasciate e lasciati profondamente delusi”, scrivono le/gli attiviste/i: nell’occasione “abbiamo ricordato per l’ennesima volta quanto Bologna si spacci come città all’avanguardia per iniziative minori come il prato in piazza Rossini, molto meno rilevanti della ‘rigenerazione’ (leggi ‘speculazione’) dell’ex caserma Mazzoni, o dei prati di Caprara, veri e propri cuori verdi che sono a rischio proprio per la mala amministrazione. Insomma, una delusione. Ennesime promesse, ennesime parole al vento, ennesimo tentativo di greenwashing comunale”.