Focolaio Tnt sale a 43 positivi, quello Bartolini tocca quota 158. Test a tappeto nella logistica interesseranno 70.000 lavoratori | Rete verità e giustizia per operatori e pazienti: “Tavolo permanente per eliminare le logiche del profitto” | Brigate Corticella Bolognina: “Chiude Cup, facciamoci sentire” | Biblioteche, “da mesi orari ridotti e lavoratori in cassa integrazione”.
Salgono a 43 i casi di positività al coronavirus riconducibili al focolaio scoppiato alla Tnt, mentre sono arrivati a quota 158 quelli riferiti alla situazione della Bartolini. Questi i dati forniti oggi dalla Regione Emilia-Romagna. In genarale, sul territorio regionale si contano oggi altri 47 contagi, senza nuovi decessi. Quasi la metà dei nuovi casi, 22, si registrano nella provincia di Bologna. Di questi, 12 sono legati al focolaio Tnt e quattro a quello Bartolini. La Regione conferma anche che sarà avviata una campagna di test sierologici che coinvolgerà tutti i lavoratori della logistica presenti in Emilia-Romagna: si parla di circa 70.000 persone.
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“Grazie alla determinazione dei familiari dei pazienti deceduti per Covid-19 ed agli operatori delle Cra/Rsa che in questi mesi hanno portato alla luce una gestione dell’emergenza sanitaria approssimativa e inadeguata nelle strutture, da questo confronto abbiamo ottenuto l’avvio del tavolo di confronto permanente per ridiscutere e rivedere il modello socio-sanitario”, scrive la Rete regionale verità e giustizia per operatori e pazienti dopo l’incontro di ieri con gli assessori regionali Raffaele Donini e Elly Schlein. “Per noi questo significa ripartire dalle esigenze delle persone ed eliminare le logiche del profitto e del risparmio, mettere al centro il diritto alla salute e la tutela dei più deboli e migliorare le condizioni di chi lavora all’interno delle strutture”, aggiunge la Rete, sottolineando che durante la riunione “abbiamo riportato le problematiche riscontrate in questo periodo all’interno delle strutture: dall’assenza dei dispositivi e la carenza di personale, alla scarsa igiene degli spazi ed alle parziali informazioni che ricevevano i familiari sullo stato di salute dei loro cari”.