Un amico di Zaky: studente “trasferito in una prigione dal centro di detenzione di polizia e negate visite a parenti e avvocati” | Piazza Verdi, ora i comitati se la prendono con senza dimora e ambulanti | Precario per 20 anni con Comune e Asp: riconosciuto indennizzo di dodici mensilità.
“Il governo egiziano sta approfittando del fatto che in Italia le persone sono impegnate col coronavirus e sta punendo Patrick”: sono le parole che Amr Abdelwahab, amico di Patrick George Zaky impegnato nella campagna per la liberazione dello studente arrestato al Cairo lo scorso 8 febbraio, ha affidato oggi al suo profilo Facebook. “Patrick – continua il post – è stato trasferito in una prigione al posto di un centro di detenzione di polizia, e l’ufficio dell’accusa nega improvvisamente tutte le richieste di visite da parte dei genitori e addirittura degli avvocati fino al 5 marzo. Ora non abbiamo modo di sapere come sta di salute, e Patrick è un detenuto non un prigioniero quindi dovrebbe avere diritto alle visite…”.
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I comitati di piazza Verdi, via Petroni e del giardino del Guasto tornano all’attacco con le iniziative antidegrado in zona universitaria. Per questo ieri hanno organizzato un incontro con Questura e amministrazione comunale, alle quali hanno strappato un impegno – a voce – per un incremento degli interventi delle forze di polizia nella zona. Nel mirino dei comitati, oltre allo spaccio, ci sono i venditori di birra ambulanti, i locali che non rispettano le norme su rumore e sovraffollamento e financo i senzatetto che metterebbero a rischio – dicono – la “convivenza civile”.
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Il Comune di Bologna è stato condannato a corrispondere circa 15.000 euro di indennizzo a un lavoratore che per quasi 20 anni ha collaborato con l’amministrazione e poi con Asp (l’azienda pubblica di sevizi alla persona) solo attraverso contratti a tempo determinato: lo ha stabilito il Tribunale con una sentenza emessa a fine 2019. Per questo Palazzo D’Accursio ha predisposto una delibera per il riconoscimento di un debito fuori bilancio pari a 14.581,70 euro. Al lavoratore è stato riconosciuto un risarcimento nel limite di dodici mensilità, mentre il ricorso non è stato converitito in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.