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Settecento in piazza Verdi per la liberazione di Patrick Zaky, Saperi Naviganti e Làbas mantengono presidio al rettorato | Rider scrive a Domino’s pizza: “Rispetti la carta dei diritti o partirà causa” | Unione inquilini: a pochi mesi dalla consegna, “disservizi” nelle case Acer di via Albani.

21 Febbraio 2020 - 20:32
Foto Agenzia Dire

Prosegue la mobilitazione per Patrick Zaky, lo studente dell’Alma Mater arrestato per reati di opinione l’8 febbraio, appena atterrato al Cairo. Stamattina, alla vigilia della prima udienza del processo a suo carico, l’ateneo ha bloccato le lezioni per due ore e 700 persone si sono riversate in piazza Verdi. Saperi naviganti e Làbas hanno poi mantenuto un presidio a oltranza davanti al rettorato di via Zamboni 33: “Finché l’Università non adotterà misure reali, concrete e radicali – scrivono i primi – per ottenere la liberazione di Patrick, sarà nostro compito rivendicare giorno dopo giorno la sua libertà!”. Làbas fa invece sapere che sono “quasi 1.000” le firme raccolte in meno di due giorni “per chiedere all’Universita’ di Bologna di interrompere gli accordi con l’Egitto, in particolare quello con Eni sul giacimento di gas dello Zohr”.

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Ieri “un rider di Domino’s si è recato presso lo studio di uno dei nostri legali per redigere una lettera che verrà recapitata all’azienda”, scrive Riders Union, per contestare l’applicazione di un contratto co.co.co. e non di subordinazione e “l’inadempienza rispetto alla Carta di Bologna (sottoscritta da Domino’s) relativamente alle maggiorazioni per lavoro notturno e in condizioni di maltempo”. Se non ci sarà risposta, “partirà una causa legale. Le/i riders di Domino’s sono lavoratori subordinati, come riconosciuto recentemente anche in Irlanda! La Carta di Bologna va rispettata e tutte le indennità vanno riconosciute! Non saremo pedine del vostro Domino’s. Invitiamo altre lavoratrici e lavoratori a rivolgersi a noi e al nostro legale: insieme possiamo vincere il clima di ricatto che si sta creando”.

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A pochi mesi dalla consegna di alcuni appartamenti Acer in via Albani, l’Unione inquilini segnala di essere stata chiamati dagli abitanti e di aver “riscontrato alcuni disservizi”, come: “Campanelli con citofono non funzionanti, infiltrazioni murarie che producono salnitro e muffe con conseguente scrostamento intonaco e cartongesso, finestre impossibilitate all’apertura perché bilanciate male, mancanza di fermaimposte, perdite di liquidi dalle tubature nei garage etc etc”. In più, l’Unione inquilini riferisce anche di problemi di convivenza con i frequentatori dell’Help center che si trova nello stesso comparto.