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Vigilanti ai Prati di Caprara, comitato Rigenerazione No Speculazione: “Non potremo più usare e presidiare civilmente il bosco urbano?” | Protesta Si Cobas davanti alla Coop di piazza dei Martiri | Il procuratore generale: “Imminente la chiusura di una prima parte delle indagini sui mandanti della strage del 2 agosto”.

01 Febbraio 2020 - 20:00

“Scopriamo che Invimit, ‘proprietaria’ (sic!) del bosco dei Prati di Caprara ha pubblicato il 28 gennaio 2020 un avviso di gara per una guardiania dei Prati e di altre aree, della durata di 24 mesi per un costo complessivo nazionale di 1,5 milioni di euro. Quindi cosa succede, che non potremo più usare e presidiare civilmente il nostro bosco urbano, come facciamo da quasi tre anni, perchè le guardie ci fermeranno il passo? Noi abbiamo altre idee su come ‘guardare’ e proteggere il bosco, e quando la gara sarà scaduta, a marzo 2020 – le presenteremo alla città, vedremo chi vincerà”. Lo scrive su Facebook il comitato Rigenerazione No Speculazione, aggiungendo: “Un presidio, noi lo facciamo da tre anni, a differenza degli altri. Ora i vigilanti ci consentiranno di continuare a presidiare e pulire il bosco, o ci fermano? Secondo, la vigilanza è primo passo per edificare nel bosco – malgrado istruttoria – oppure è solo una tardiva risposta a un annuncio di intervento poliziesco di sicurezza sbandierato tempo fa?”.

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Protesta dei Si Cobas, oggi pomeriggio, davanti al supermercato Coop di piazza dei Martiri. L’iniziativa rientra nell’ambito di una giornata di mobilitazione nazionale contro i licenziamenti al magazzino Coop di Tortona. “Siamo qui per denunciare il fatto che la Coop si maschera dietro il rispetto dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e della natura”, spiega un rappresentante del sindacato, mentre invece nei negozi e nella filiera logistica si vive una situazione di “sfruttamento” tramite “il sistema degli appalti e le cooperative che fanno sparire diritti, tutele e garanzie”.

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“Stanno proseguendo con grande attenzione, impegno e fiducia le indagini sui mandanti e correi” della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, e “posso dire che è imminente la chiusura di una prima parte delle indagini riguardanti alcuni indagati”. Lo annuncia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Bologna, il procuratore generale Ignazio De Francisci. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura generale è sicuramente indagato l’ex primula nera di Avanguardia Nazionale e informatore dei servizi Paolo Bellini per il quale il gip, dopo la richiesta della Procura generale, lo scorso maggio ha revocato il proscioglimento del 1992. Indagato anche, con l’accusa di depistaggio, l’ex generale dei servizi segreti ed ex capo del Sisde di Padova Quintino Spella.