Ricerca: studenti che cercano casa discriminati per provenienza, condizioni economiche, orientamento sessuale | SiCobas: “Rischiamo sei divieti dimora” | Nuove adesioni alle mobilitazioni contro Salvini | Marcia indietro Comune: nuove auto ibride | Una delle attività contestate dal Padrone di merda “ha chiuso” | Borse di studio, più tempo per documentare domicilio.
Il 63% degli studenti fuorisede fa un colloquio per l’affitto, o con i proprietari o con gli altri inquilini. Il 60% dei padroni di casa chiede la provenienza e le condizioni economiche della famiglia, il 5% le appartenenze religiose e un 4% gli orientamenti sessuali dello studente. Nei colloqui coi possibili futuri coinquilini la conversazione verte sulla provenienza nel 64% dei casi, meno sulle capacita’ economiche (24,6%) e sul credo religioso (3,2%), ma è più grande la percentuale di chi si informa sugli orientamenti sessuali: l’8,4%. Questo lo spaccato di significativa discriminazione che emerge da una ricerca dell’Alma Mater sulla condizione abitativa degli universitari, presentata ieri in Sala Borsa. Intanto ieri il sindaco Merola ha annunciato l’intenzione (finalmente) di limitare la proliferazione di nuovi B&b utilizzando il decreto Unesco. Si vedono così “i primi risultati dell’istruttoria pubblica” ma ora “si passi ai fatti”, commenta Pensare Urbano: serve anche “una stretta sui controlli tramite un ufficio comunale dedicato” e “andrebbe colpita in maniera piuù efficace la multiproprietà” prevedendo il criterio “one home, one host”.
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“In questi giorni, mentre il dibattito parlamentare e le cronache dei media ufficiali sono intente a trovare una nuova scappatoia per garantire un salvacondotto ad Ancelor Mittal e permettere ai padroni di continuare a seminare morte e inquinamento all’Ilva di Taranto, una nuova ondata repressiva si sta abbattendo sul Si Cobas e sulla gran parte dei movimenti di lotta su scala nazionale. Nelle ultime due settimane l’azione delle Procure è stata pressochè senza sosta”, scrive il sindacato di base, segnalando varie inchieste di cui una riguarda Bologna: la Procura in questo caso “ha richiesto il divieto di dimora per sei militanti ed operatori sindacali: una richiesta su cui il giudice si esprimerà il prossimo 18 novembre e che è mirata a colpire l’intero gruppo dirigente del Si Cobas bolognese, con lo scopo evidente di decapitare in toto il nostro sindacato in una città che rappresenta uno dei capoluoghi storici delle lotte nella logistica“.
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Nuove adesioni alle mobilitazioni di domani contro Salvini: Si Cobas, Usb e Hobo saranno al concentramento in piazza San Francesco alle 18, mentre il gruppo Scappa prenderà parte alla biciclettata in partenza alle 18.30 da porta Lame.
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Alla fine l’assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini, ha dovuto fare marcia indietro: le auto che il Comune noleggerà per la Polizia locale non saranno a benzina ma ibride. Lo prevede la nuova versione della delibera portata in Consiglio dopo un doppio rinvio del documento originario. Sul tema la stessa maggioranza era andata in tilt: del resto un’amministrazione non ci fa una bella figura a strizzare l’occhiolino ai giovani che protestano per difendere l’ambiente per poi continuare a spendere risorse pubbliche per veicoli non ecologici. Una “piccolissima modifica”, l’ha detto Aitini presentando in aula la delibera modificata.
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Aggiornamento da Il padrone di merda su une delle attività commerciali visitate nei mesi scorsi dalle maschere bianche: si tratta di un centro estetico che “deve migliaia di euro di stipendi a una sua dipendente, mai pagati senza motivo e senza giustificazione. La prima volta che ci siamo stati hanno provato a cacciarci di forza (senza riuscirci), dopo sei mesi e diverse visite non hanno ancora pagato e recentemente non si sono presentati all’Ispettorato del lavoro che li aveva convocati. Mentre il nostro avvocato segue la questione intanto siamo contenti che il negozio abbia perso moltissimi clienti e sia stato costretto a chiudere. Questa è una prima vittoria, ma non ci accontentiamo, vogliamo i soldi per l’ex lavoratrice!”.
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Gli alloggi in studentato non bastano e gli studenti faticano a trovare autonomamente un alloggio in città. Di conseguenza, Er.go, l’azienda regionale per il diritto allo studio, ha prevista la proroga fino al 31 gennaio per documentare il domicilio oneroso, necessario per mantenere la borsa di studio come fuori sede. A chi sottoscrive un contratto di locazione oltre la scadenza di fine gennaio, la borsa verrà comunque assegnata ma riparametrata in base ai mesi di affitto. Intanto, la Giunta ha dato parere positivo il cambio di destinazione d’uso di tre edifici in via Belmeloro, in precedenza utilizzati come uffici: dopo il via libero definitivo del Consiglio, potranno essere trasformati in una residenza universitaria da 56 posti.