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Protestano i riders Just Eat, Social Log: “In 40 rischiano il posto per il passaggio al cottimo” | Blitz di Fridays For Future all’Unicredit in sostegno al Rojava. Nel mirino anche Tper: “Garantisca mobilità realmente sostenibile” | Sul territorio imolese aumento degli infortuni sul lavoro.

18 Ottobre 2019 - 19:14

“Più di 40 riders stanno per rimanere a casa dopo la decisione di Just Eat di passare al cottimo e di terminare tutti i contratti attuali. Con solo 7 giorni di preavviso, la piattaforma licenzia tutti e assume nuovi rider con un contratto peggiorativo! Oggi primo momento di protesta da parte dei lavoratori- riferisce Social Log– che non hanno intenzione di accettare quello che sta succedendo, con un presidio comunicativo in piazza Maggiore e poi sotto le Due torri. Tutti devono sapere quello che sta facendo Just Eat, dai lavoratori di altre piattaforme ai clienti che ordinano il cibo da casa. Invitiamo a condividere la notizia e a boicottare l’azienda! Noi il cottimo non lo vogliamo! Vogliamo un contratto vero!”.

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Oggi “blitz davanti all’Unicredit in sostegno al Rojava”, segnala Fridays For Future: “Abbiamo manifestato la nostra solidarietà alla rivoluzione della Siria del Nord denunciando il sostegno finanziario che Unicredit fornisce al governo fascista di Erdogan per l’acquisto di forniture militari (anche italiane), che in questi giorni si stanno abbattendo sull’esperienza ecologista e femminista del Rojava. Unicredit è uno dei tanti simboli che rappresenta gli accordi tra Italia e Turchia, responsabili del genocidio curdo. Quello che abbiamo chiesto come Fridays For Future Bologna è che l’Italia cessi davvero tutti i rapporti con la Turchia”. Per la giornata di oggi Fridays For Future ha organizzato anche un presidio davanti alla biglietteria Tper di via Marconi “per chiedere una mobilità realmente sostenibile”, perchè “la riduzione delle emissioni di Co2 e di particolati atmosferici inquinanti passa necessariamente dalla costruzione di una mobilità pubblica sostenibile e accessibile a tutte e tutti”.

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Nel 2018 sono aumentati gli infortuni sul lavoro nel Circondario imolese. Dai dati diffusi dall’Ausl emerge che gli infortuni sono stati 1.793, cioè 100 in più rispetto al 2017. Gli incidenti hanno riguardato 1.065 uomini e 728 donne. Sono stati registrati 11 incidenti stradali in orario di lavoro e 55 in itinere, 60 incidenti a lavoratori autonomi e 358 che hanno come vittime lavoratori stranieri. Il settore più colpito, con 1.196 casi (pari al 67%) è il terziario, seguito dall’industria con 464 infortuni
(26%, di cui il 12% nella metalmeccanica, il 6% nell’edilizia, l’1% nel legno, il 2% nella ceramica e il 5% in altri comparti) e dall’agricoltura con 133 (pari al 7%). Nel 2018 non si sono registrati infortuni mortali. In aumento i casi di malattie professionali, che salgono dai 125 del 2017 ai 160 del 2018. Sono stati invece 10, contro i sei del 2017, i casi di tumore: tre di mesotelioma pleurico e altrettanti di tumore al polmone. Di questi sei casi, in quattro è stato individuato l’amianto come fattore di rischio, mentre nei restanti due i fattori di rischio sono silice ed emissioni di motor diesel.