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Strage, trapelano i contenuti di una perizia nemmeno depositata e, dicono i familiari, “riparte la cagnara” | Presidio di Noi Restiamo: “Libertà per i prigionieri politici catalani” | Ateneo annuncia denunce per blitz ad Agraria contro docente accusato di molestie.

15 Ottobre 2019 - 19:26

Orologio piazza Medaglie d'Oro - © Michele LapiniFa discutere una perizia dall’esperta del Ris Elena Pilli, trapelata pur non essedo stata ancora depositata, che dimostrerebbe che alcuni resti riesumati lo scorso marzo non apparterebbero alla vittima della Strage del 2 agosto a cui sono attributi, il che, secondo la difesa di Gilberto Cavallini, sotto processo come presunto quarto uomo dell’attentato, potrebbe aprire scendari inediti. Commenta Paolo Bolognesi, dell’associazione familiari: “Come minimo riparte la cagnara, anzi è già cominciata. Già, con l’interruttore si è parlato per un mese di una questione che poi… E adesso esce questa storia qui. Dal punto di vista processuale non cambia niente”.

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“Contro la repressione dello Stato spagnolo, libertà per i prigionieri politici catalani!”. All’insegna di queste parole d’ordine si è svolto oggi un presidio con speaker corner in piazza Verdi, su iniziativa di Noi Restiamo, dopo che nove leader indipendentisti catalani sono stati condannati a oltre 100 anni di carcere dalla corte suprema spagnola. “L’internazionalismo è un’arma”, scrive Noi Restiamo, “libertà per i prigionieri politici!”.

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L’Ateneo ha fatto sapere di volere sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio in relazione al blitz de Il Padrone di merda giovedì scorso ad Agraria, che ha visto l’interruzione della lezione di un docente accusato di molestie, rispetto alle quali, specifica l’Alma Mater, non è stata avviata nessuna istruttoria perché non risulterebbero segnalazioni da parte di nessuno.