Ieri blitz davanti all’ufficio in Università del consigliere economico di Renzi, con banconote da zero euro sul pavimento e un sacchetto di letame lasciato sulla porta.
“Se Marattin non va dai risparmiatori, i risparmiatori vanno nell’ufficio di Marattin!”. Così, ieri, i No Salvabanche hanno annunciato un blitz davanti all’ufficio di Luigi Marattin all’Università di Bologna. Voluto da Matteo Renzi come consigliere economico del Governo, “Marattin- spiegano gli attivisti- è stato uno dei principali ideatori dell’infame decreto Salvabanche, che dalla sera alla mattina ha depredato i risparmi di centinaia di migliaia di vite di lavoro per salvare le banche degli amici del governo, dei suoi padroni e delle famiglie dei potenti, Boschi in primis. Sono passati quasi 17 mesi da quell’ignobile 22 novembre 2015, e l’unica cosa che abbiamo visto da parte del governo, del Pd e dei Marattin sono volgari menzogne, inutili promesse, ancora menzogne e, ora, il tentativo di cancellare la memoria di quello che è successo”.
E’ per questi motivi che ieri “abbiamo deciso di venire noi da lui, nel suo ufficio, insieme risparmiatori e studenti, lavoratori e precari, giovani e non più giovani, generazioni diverse accomunate dalla voglia di riprenderci la vita, il presente, la giustizia”, raccontano i No Salvabanche: Marattin non c’era, “però noi ci siamo e ci saremo sempre per combattere contro l’ingiustizia, quella che abbiamo subito noi, quella che quotidianamente subiscono tutti quelli che pagano i costi dalle loro crisi e dei loro disastri. La porta del suo ufficio è stata tappezzata di volantini con Marattin e Renzi che rapinano i nostri risparmi, mentre il pavimento è stato inondato di banconote a zero euro (il valore che hanno i nostri soldi dopo il Salvabanche). Dopo una conferenza stampa, in cui abbiamo spiegato le ragioni della nostra azione, abbiamo lasciato sulla porta di Marattin un ricordo: un sacchetto pieno di letame. Visto che lui e la sua cricca ci hanno messo nella merda, noi gliela riportiamo nel suo ufficio. Alla prossima!”.