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Nidi e materne, in Comune un accordo a metà

Cgil, Cisl e Uil firmano, Usb abbandona il tavolo: “Accordo inaccettabile”. Il sindacato di base stigmatizza l’aumento dei bimbi per classe e denuncia che alle dade precarie non sono state offerte soluzioni adeguate.

25 Maggio 2012 - 20:09

Palazzo d’Accursio, in base ad un’ipotesi di accordo sottoscritta oggi con i sindacati confederali, cercherà di abbattere la lista d’attesa che conta 465 bambini attualmente esclusi dalle materne. Un centinaio di posti dovrebbero essere ottenuti aprendo quattro sezioni, altri 200 potrebbero saltare fuori dall’aumento di capienza (da 25 a 28) dalle sezioni attuali, ma di questi non c’è certezza: “Servono ulteriori verifiche”, dicono i dirigenti del Comune.

Un’ipotesi che ha soddisfatto i sindacati confederali ma che viene giudicata “inaccettabile” dal sindacato di base Usb, che conferma tutte le iniziative di protesta previste per i prossimi giorni. Usb ha lasciato il tavolo delle trattive, oggi, perché l’accordo raggiunto “non risolve i problemi”, né quello delle liste d’attesa né quelli delle precarie.

“Non va bene aumentare i bambini per ogni classe”, spiega Vilma Fabiani del sindacato. Le quattro sezioni previste, inoltre, non sarebberro affatto certe: il Comune “le ha richieste solo il 10 maggio e ancora non ha nemmeno individuato gli spazi”.

Per quanto riguarda le educatrici,  infine, duecento di loro con contratto a termine sarebbero assunte “per un solo anno”, ma comunque “devono rifare il concorso pubblico”. Le altre dade finirebbero sotto l’Asp Irides: per Fabiani “il primo passo verso le esternalizzazioni”.