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Nelle case popolari 400 famiglie a rischio sfratto

In base ai dati di Acer, quasi metà di questi nuclei sono finiti in morosità durante l’anno di esplosione della pandemia. Ma per l’assessora Gieri la situazione “è abbastanza sotto controllo”. Asia-Usb denuncia che “nessuna istituzione competente ha pensato di porre soluzioni in campo”, mentre l’Unione Inquilini invita alla mobilitazione associazioni, sindacati, partiti e movimenti.

09 Agosto 2021 - 18:14

Sono almeno 400 le famiglie a rischio sfratto per morosità nelle case popolari di Bologna. E’ il dato fornito da Acer in una commissione comunale: di questi nuclei, per 240 sono state riavviate le pratiche di sfratto dopo il blocco imposto dal Governo a causa della crisi pandemica e si tratta di situazioni pregresse all’emergenza Covid, mentre altre 160 famiglie sono entrate in una situazione di morosità nel corso del 2020 e hanno tempo fino al 30 giugno 2022 per mettersi in regola con gli affitti. Si parla del futuro di centinaia di famiglie, ma l’assessora comunale alla Casa, Virginia Gieri, non si mostra più di tanto preoccupata: “Il futuro non sarà roseo, ma oggi i dati sugli sfratti ci confortano. Non abbiamo un boom, la situazione è abbastanza sotto controllo. Ci aspettano comunque tempi delicati e il Comune dovrà essere in grado di dare risposte anche in situazioni negative”.

Nella stessa commissione, un consulente di Nomisma ha stimato che oggi “sono 500 i nuclei in forte difficoltà a Bologna che rischiano la caduta sotto l’Erp” e che “si prospetta anche il superamento del tetto di 1.500 sfratti all’anno registrato nel 2014”. Scrive in merito Asia-Usb: “1.500 sfratti previsti, ve ne accorgete solo ora? Da tempo denunciamo pubblicamente (e già prima dello sblocco degli sfratti abbiamo difeso famiglie che rischiavano di finire fuori casa) che l’emergenza abitativa si è ulteriormente aggravata per la crisi pandemica e sociale. Ma nessuna istituzione competente ha pensato di porre soluzioni in campo”. Al Comune, ad esempio, Asia ricorda di aver inviato una lettera il 25 maggio per chiedere un incontro alla Giunta ma a questa comunicazione “non è stata mai data risposta”, denuncia il sindacato, pronto a farsi trovare “in prima fila, insieme a inquilini e famiglie sotto sfratto, per organizzarsi insieme e rivendicare che Comune, Acer e istituzioni competenti cambino radicalmente rotta sulle politiche abitative e venga rimesso al centro il diritto alla casa per tutti!”. In città “c’è il rischio dell’esplosione di una bomba sociale imminente. Saranno migliaia gli sfratti esecutivi che verranno eseguiti nei prossimi mesi senza che le istituzioni abbiano in cantiere situazioni adeguate atte a disinnescare un pericoloso problema sociale”, ha scritto nelle scorse settimane l’Unione Inquilini dopo un incontro in Prefettura dal quale sono emersi solo “timidi segnali”. L’Unione Inquilini invita “alla costruzione di discussione e resistenza tutte le associazioni, i sindacati, partiti e movimenti che in città si battono contro questa piaga sociale perché avremo bisogno di tutte le forze per contrastarla”.