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Nell’anno della pandemia persi 60.000 posti di lavoro in regione

A fine 2020 gli occupati conteggiati in Emilia-Romagna risultavano essere un milione e 978.000, cioè il 2,9% in meno rispetto al 2019. Segno della crisi devastante legata all’emergenza pandemica, evidentemente. Che però non colpisce tutti: le vendite delle costosissime Lamborghini, ad esempio, per il 2020 e il 2021 fanno registrare addirittura numeri da record.

07 Aprile 2021 - 11:04

Nell’anno della pandemia in Emilia-Romagna sono andati persi 60.000 posti di lavoro: a fine 2020 gli occupati in regione erano un un milione e 978.000, cioè il 2,9% in meno rispetto al 2019. I dati, che mostrano una situazione anche peggiore rispetto alle stime recentemente diffuse, sono stati forniti pochi giorni fa da Unioncamere. Tenendo conto del blocco dei licenziamenti e del forte uso della cassa integrazione, in un anno il numero dei disoccupati è rimasto stabile e il tasso di disoccupazione è salito di due decimi (al 6,1%). I disoccupati si sono stabilizzati a quota 127.643 (-0,9%). Si registra una nuova riduzione delle forze di lavoro (-2,8%) e un contemporaneo aumento degli inattivi (+2,4%, 54.000 persone in più), da attribuire a coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare (+52.000, +8,8%), mentre gli inattivi in età non lavorativa si riducono marginalmente.

Un anno nerissimo, dunque. Per tutti? Non proprio, se si guarda ad alti dati che arrivano dal cuore della stessa Emilia-Romagna. Quelli della Lamborghini, che nel 2020 ha addirittura registrato il secondo miglior anno di sempre per fatturato e vendite. La casa automobilistica con sede a Sant’Agata Bolognese ha chiuso l’esercizio dell’anno passato con un fatturato di 1,61 miliardi, diminuito solamente dell’11% rispetto al 2019 a causa dello stop produttivo di 70 giorni del lockdown di primavera. Nel corso dell’anno sono state consegnate 7.430 vetture in tutto il mondo, il secondo miglior risultato commerciale di sempre dopo il record del 2019 con 8.205 vetture. Con 2.224 auto, gli Usa si sono riconfermati il primo mercato, seguiti da Germania (607), Mainland China, Hong Kong e Macao (604), Giappone (600), Regno Unito (517) e Italia (347). Nell’era del Covid e della crisi mondiale, insomma, il mercato delle auto di lusso va a gonfie vele tanto che, sempre guardando in casa Lamborghini, il 2021 si aperto all’insegna di un’ulteriore crescita: gli ordini raccolti coprono già nove mesi di produzione.