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Napoli / Arriva la Fornero, botte a chi protesta

In piazza tremila studenti e precari “Choosy”: “Stufi di ascoltare la voce dell’austerity e del liberismo, di accettare lavori di merda di 8-9 ore al giorno per 600 euro al mese, di essere ricattati”.

12 Novembre 2012 - 18:31

di Checchino Antonini da Popoff

«Ho scelto Napoli per dare un segnale, un messaggio positivo a una città dove il problema del giovani è molto forte». La Fornero dichiara alle agenzie e i segnali di fumo acre, quello dei lacromogeni, si spandono sugli studenti e i precari che manifestano in città contro il vertice italo tedesco sulla precarietà e l’apprendistato in corso fino a domani alla Fiera dell’Oltremare. Quanto forte sia stato il segnale, probabilmente, sarà più chiaro a fine giornata con il succedersi dei bollettini di guerra e di quelli medici.

Le cariche della polizia hanno spaccato in due, col pretesto di alcuni fumogeni lanciati dai manifestanti, il corteo di tremila persone partito da Fuorigrotta e convocato dai Precari “Choosy” «stufi di ascoltare la voce dell’austerity e del liberismo, di accettare lavori di merda di 8-9 ore al giorno per 600 euro al mese, di essere lasciati a casa senza un giorno di preavviso, di essere ricattati e costretti a lavori senza sicurezza, senza democrazia e senza dignità».

Un centinaio di studenti, soprattutto ragazze degli istituti superiori, s’è rifugiato nell’atrio della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II. Gli altri, secondo le notizie frammentarie che arrivano a Popoff, sarebbero tornati verso Fuorigrotta. Più tardi, il traffico è stato bloccato lungo via Giulio Cesare. Dal megafono è stato annunciato che l’ obiettivo è raggiungere il centro storico in corteo passando per il lungomare. Il corteo, incanalatosi su viale Augusto, era andato avanti lentamente tra gli slogan gridati dal megafono contro le banche e il governo e i boati dei petardi. Alcuni esercizi commerciali hanno abbassato le saracinesche.

Dopo l’occupazione, sabato, del liceo Genovesi, alle 9 di stamattina anche l’Orientale è “caduta” nelle mani degli studenti. Il vertice dei ministri del lavoro dell’asse Roma-Berlino, con la presenza del ministro dell’Istruzione Profumo, suona come una beffa in una città storicamente segnata dal sottolavoro legale, dalla deindustrializzazione e dall’economia criminale. Per questo i movimenti hanno promesso due giorni di manifestazioni, assedi, incursioni comunicative che costruiranno anche gli eventi napoletani della giornata del 14, sciopero europeo contro l’austerity.