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Modena, minacciarono un fermato e umiliarono un disabile: per due poliziotti anche il “no” del Tar

Gli episodi, ripresi con il cellulare, risalgono al 2007 e al 2008. I due agenti, “deplorati” dal questore, hanno fatto ricorso ma il Tar conferma tutto.

27 Aprile 2010 - 20:16

Circa un anno fa ricevettero un provvedimento disciplinare perchè  accusati (tra le altre cose) di aver deriso un disabile, minacciato una persona condotta in Questura e insultato un’altra ragazza fermata in un parcheggio. Tutto registrato nelle immagini riprese con un telefono cellulare. In seguito hanno fatto ricorso per farsi revocare il provvedimento definendolo “sproporzionato, immotivato e illogico” ma il Tar, con una sentenza depositata ieri, ha dato loro torto. Si tratta di due poliziotti della Questura di Modena, un sovrintendente ed un assistente, protagonisti di alcune scene che (per l’ennesima volta) la dicono tutta sul vero volto delle forze dell’ordine italiane.

L’episodio piu’ vecchio e’ del settembre 2007: i due poliziotti sono ripresi mentre, durante il servizio e insieme ad altri colleghi, stazionano a lungo in via Farini (sospendendo il lavoro) per festeggiare il compleanno di un agente. A questo viene regalata una maglia e, tra uno scherzo e l’altro, uno dei due estrae la pistola e la punta contro chi gira il video.

Nel gennaio 2008, invece, i due agenti sono ripresi mentre irridono e minacciano una persona che si trova nelle camere di sicurezza della Questura, dove era stata portata per essere identificata dopo una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. La persona e’ sdraiata per terra seminuda, il sovrintendente la interroga “insolentendola gratuitamente”, spiegano i giudici, mentre il collega la minaccia promettendole in regalo “uno sfollagente con manico zigrinato nella parte posteriore”.

Ci sono poi tre filmati in cui entrambi i poliziotti sono filmati mentre fanno “scherzi di cattivo gusto nei confronti di un individuo diversamente abile, ledendo la sua dignita’ di persona”. In uno dei tre filmati, i due agenti sono in divisa. Altre quattro riprese, infine, riguardano una serata in cui i due poliziotti, insieme ad altri colleghi, avvicinano una ragazza ubriaca in un parcheggio: le mostrano le manette e fanno battutacce, ad esempio chiamandola “bestiaccia e mongola”, le offrono denaro per poterla filmare.

Il sovrintendente e l’assistente, dopo la scoperta dei filmati (registrati sul cellulare di un non-poliziotto, che evidentemente accompagnava i due anche in servizio) vennero sottoposti a procedimento disciplinare. Una commissione propose di procedere con un semplice richiamo scritto, il questore optò per la “deplorazione” (provvedimenti più gravi sono la destituzione e la sospensione). Nel fare ricorso, i due agenti si sono “difesi” affermando che il disabile e la ragazza del parcheggio del filmato erano loro conoscenti e amici, e che il tutto si era svolto in un clima “giocoso, di confidenza, familiarita’ e ironia”. Aggiungendo che “non esiste nessuna regola che vieti agli agenti di Polizia di scherzare con gli amici”. Per i giudici del Tar, però, “non e’ sostenibile che questi comportamenti possano ritenersi nel limite del lecito in quanto caratterizzati da un clima giocoso di familiarita’ e ironia”.

I due agenti, comunque, sono rimasti in servizio: all’epoca dei fatti erano alle volanti e furono solo trasferiti in ufficio. Trattandosi di “fatti interni”, dice il questore, sono evidentemente bastati il richiamo e il trasferimento. Eppure, lo stesso questore sembra rendersi perfettamente conto della leggerezza dei provvedimenti. Stupito dalla notizia del ricorso, dice: “Non lo sapevo proprio, e dire che con la sanzione della deplorazione gli era andata alla grande”.